Olimpiadi, il giorno delle medaglie belle e imperfette
Parigi – “Il giorno delle delusioni”, “la maledizione dei quarti posti”, “senza medaglie”: i titoli erano già pronti, la mail col pezzo giusto appena da rifinire stava per partire (anzi in molti casi era già partita…). Ma questi sono i Giochi Olimpici, lo scenario ideale per rendere se non credibile, almeno plausibile persino la realtà più estrema. Insomma un Metaverso sportivo che mescola prospettive, giudizi, percezioni.
E allora, quando il contesto appena descritto stava a un passo dal concretizzarsi, ecco le sei medaglie italiane diventare realtà in poco meno di sei ore. Un bottino che, in una sola giornata olimpica, non raccoglievamo da 24 anni. E a entrarci, nelle pieghe di questi metalli saldati ora come leghe indistruttibili al collo dei loro più che meritevoli possessori, si scopre che sono tutte figlie e frutto della matrice prima del viaggio azzurro nella terra di Olympia: cioè l’imperfezione, seme che umanizza e vivifica, avvicina e rende tangibile il mito. Si prenda l’oro di Consonni-Guazzini, che pure non avrebbe dovuto essere la coppia titolare della madison; o l’alzata decisiva di Nino Pizzolato, rivista ’al Var’ dai giudici a favore dell’azzurro, o il riscatto di bronzo di Simone Alessio, grande favorito nel taekwondo (e lo era già a Tokyo, dove rimase fuori dal giro medaglie), o il bronzo di Sofia Raffaeli nell’all around della ritmica, frutto della sofferenza e della volontà più che della precisione tecnica, o l’argento di Nadia Battocletti conquistato con un tendine della gamba sinistra in fiamme (e si ci fossero stati altri cinque metri cara Nadia, la tua medaglia avrebbe ora riflessi dorati!) o Andy Diaz terzo nel triplo, lui che il via libera per gareggiare in azzurro l’ha avuto in piena Olimpiade, il 1 agosto, e che la maglia della Nazionale l’ha vestita per la prima volta il giorno della qualificazione olimpica qui a St. Denis!!Storie e medaglie con gli spigoli, imperfette, asimmetriche, umane. E per questo ancor più belle e splendenti.
Fonte: Il Sole 24 Ore