Oppo Find X8 Pro: scatti targati Hasselblad e la Gen AI di Google per vincere nella fascia premium

Oppo Find X8 Pro: scatti targati Hasselblad e la Gen AI di Google per vincere nella fascia premium

Difficile dire se con il lancio europeo della sua nuova ammiraglia Oppo saprà dare continuità o meno alla scalata delle classifica di vendita e massimizzare i poderosi investimenti che la casa cinese ha profuso negli ultimi anni (fra sponsorizzazioni, ricerca e sviluppo e spese di marketing) per avvicinare le grandi firme dell’universo smartphone e porsi come prima alternativa al duopolio costituito da Apple e Samsung. I risultati, finora, sono stati altalenanti ma le premesse che accompagnano il battesimo europeo del top di gamma della serie Find X8, il Find X8 Pro, sembrano quelle giuste.

Le ambizioni della casa cinese, a livello tecnico, sono alimentate dalla presenza del nuovo chip AI Dimensity 9400 di MediaTek, da un comparto fotografico impreziosito dalla collaborazione con Hasselblad per quanto riguarda le ottiche, da uno schermo molto generoso per dimensioni (6,78 pollici di diagonale) ma non penalizzante per peso (215 grammi) e spessore (8,2 mm, da una batteria da 5910mAh ad elevatissima autonomia (e ricarica rapida da 80W) e dal nuovo sistema operativo ColorOS 15 (basato su Android 15) farcito da un ampio pacchetto di strumenti e servizi pilotati dall’intelligenza artificiale. Il prezzo di listino è per l’appunto da prodotto premum, 1199,99 euro (chi lo acquisterà su Oppo Store entro il 31 dicembre avrà in omaggio un orologio Watch X), ma è sul palcoscenico degli smartphone di classe premum che il Find X8 Pro vuole giocarsi le proprie chances.

Il comparto fotografico: zoom telescopico da 120x

Se c’è una caratteristica che il Find X8 Pro può sicuramente mettere in campo per rivaleggiare con la concorrenza questa è il sistema Oppo Hasselblad Master Camera System e il suo zoom telescopico gestito dall’AI. Scorrendo le specifiche del comparto fotografico, scopriamo intanto che lo smartphone è equipaggiato sul posteriore con quattro obiettivi da 50 megapixel ed è il primo al mondo a vantare una doppia fotocamera periscopica, di cui una a triplo prisma da 135mm (con sensore Sony LYT600 da 1/1,95 pollici), ideale per scatti dinamici di persone e animali anche in condizioni di scarsa illuminazione, e una grandangolare da 23mm. Nei casi in cui si rende necessaria una capacità di ingrandimento di livello superiore, entra in azione lo zoom AI Telescope che si spinge dai 10x fino all’incredibile limite dei 120x. Altra chicca di questo telefono che promette meraviglie agli appassionati di foto e video grazie a una serie di avanzate funzionalità per aumentare la creatività in fase di scatto e al supporto dello standard Dolby Vision HDR fino a una risoluzione 4K a 60 fps su tutte le fotocamere, compresa quella frontale, è una tecnologia (Lightning Snap) che consente di catturare fino a sette fotogrammi al secondo senza alcuna perdita di dettaglio dell’immagine, semplicemente premendo a lungo il pulsante di scatto.

Quando il design fa la differenza

“Fino a oggi – parole di Pete Lau, SVP e Chief Product Officer di Oppo – gli smartphone flagship con fotocamere ultra-zoom ad alte prestazioni sono stati penalizzati da design pesanti e ingombranti, ma la serie Find X8 cambia le regole del gioco”. Quella che sembra una classica dichiarazione ad effetto per imbonire i potenziali clienti è in realtà una prerogativa molto importante per il modello Pro, proprio per la sua capacità di combinare prestazioni elevate a livello di teleobiettivo a una livrea elegante e con uno spessore da primato o quasi.

Il Find X8 Pro è quindi un apparecchio anche bello da vedere nel suo riconoscibile design Cosmos Ring, oltre che resistente nel suo case in alluminio. Lo schermo non è quindi da meno (anche in termini prestazionali, in virtù di una luminosità di picco fino a 1.600 nit) e si presenta con una cornice curva ultra-sottile e simmetrica da 1,9 mm con un vetro quadricurvo, sia sul fronte che sul retro, che garantiscono una presa comoda e sicura.

Fonte: Il Sole 24 Ore