Ordini 2024 in rosso per i robot

Ordini 2024 in rosso per i robot

Per il terzo anno consecutivo si chiude in calo la raccolta ordini per le macchine utensili nazionali, frenata del 5,6% visibile sia sul mercato interno che nell’export, riduzione che si aggiunge alla discesa della produzione, giù di oltre 11 punti.

Se il quarto trimestre per la domanda in Italia vede un’inversione di rotta, con una crescita del 33,3%, si tratta però solo dell’effetto-confronto con la caduta verticale del corrispondente periodo 2023, quando l’attesa per le agevolazioni di Transizione 5.0 aveva congelato il mercato interno facendo precipitare le commesse interne di quasi il 70%.

Guardando ai valori assoluti, pur dopo questa mini-ripresa, l’indice si trova infatti ad un livello ridotto (58, con base 100 il 2021), persino al di sotto dei valori visibili durante il Covid: mettendo a confronto i quarti trimestri, si tratta del secondo peggior dato dal 2017.

Anche sull’export il quadro non è brillante, con gli ordini raccolti oltreconfine a registrare nel quarto trimestre un arretramento del 6,5%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dato, questo, che comunque lascia la media globale delle commesse tra ottobre e dicembre in terreno positivo, in progresso dell’11,4. Crescita che però non basta, come detto, per risollevare le sorti della media dei 12 mesi.

«Il risultato complessivo della raccolta ordini relativo al 2024 è tra i più deludenti degli ultimi anni – spiega il presidente di Ucimu Riccardo Rosa – e solo nel 2020 avevamo fatto peggio; in questo caso l’attività sui mercati esteri, per buona parte dell’anno sufficientemente florida, ci ha permesso di contenere il calo. Con riferimento invece all’ultimo trimestre l’incremento a doppia cifra è sicuramente una buona notizia anche perché conferma la piccola inversione di rotta che avevamo già registrato con il trimestre precedente. Detto ciò, resta la preoccupazione rispetto all’andamento dell’anno in corso perché alla debolezza della domanda interna, che stenta comunque a ripartire, si aggiunge ora un evidente rallentamento dell’attività sui mercati esteri».

Fonte: Il Sole 24 Ore