Oro, Nvidia e Bitcoin tra i protagonisti”
Azioni e materie prime dominano la classifica delle classi di investimento più ricche del pianeta. Per certi investitori sono considerati beni rifugio, per altri punti di speculazione. Per altri ancora parcheggi della liquidità. Resta il fatto che uno sguardo a questa classifica aiuta a capire dove sono posizionati i capitali della platea mondiale degli investitori. Questa classifica è dominata dall’oro che ad oggi capitalizza 18mila miliardi di dollari. Il metallo giallo, comprato massicciamente anche dalle banche centrali dei Paesi non allineati al dollaro che dal 2022 hanno intensificato la loro opera di accumulo, è in rialzo di oltre il 30% da inizio anno e sta vivendo, appunto, un “anno d’oro”. Viene considerato ad oggi la riserva di valore per eccellenza. Non distribuisce cedole (caratteristica delle riserve di valore) ma il suo prezzo tende a crescere per la combinazione dell’effetto scarsità e della crescente domanda. Uno squilibrio tra domanda e offerta insomma.
Al secondo posto è salita Nvidia con un valore superiore ai 3.600 miliardi di dollari. La società è diventata difatti la porta di ingresso per l’intelligenza artificiale, il megatrend del futuro ma anche del presente considerando quanto stia già impattando, in termini di efficienza, sulle ultime trimestrali delle “magnifiche 7”. Nvidia ha scavalcato Apple (terza con una market cap di 3.430 miliardi) che per anni (oro a parte) ha occupato la prima piazza del ranking dei titoli di Borsa più capitalizzati. Segue poi Microsoft (3.140 miliardi).
Interessante notare che c’è stato un “effetto Trump” su queste big. Perché dal 9 settembre – da quando il mercato ha iniziato a scontare con più convinzione la vittoria del tycoon alle presidenziali statunitensi – Nvidia è salita a doppia cifra mentre Microsoft e Apple sono rimaste piuttosto ferme. Sicuramente potrebbero aver pesato trimestrali meno effervescenti del solito ma resta valida la considerazione che Nvidia, al pari di Tesla (cresciuta del 35% nell’ultimo mese e balzata al 12esimo del ranking mondiale) sta beneficiando anche della speculazione sulla possibilità che Trump possa creare infrastrutture per la produzione negli Stati Uniti di veicoli elettrici e chip nell’ambito delle sue politiche protezionistiche.
Questo ci spiega come mai Tsmc, la fabbrica mondiale dei chip che ha sede a Taiwan, sia rimasta al palo nell’ultimo mese in Borsa difatti non partecipando al rally in corso. Tsmc vale comunque più di 1.000 miliardi di dollari ed è 11esima nel ranking. Precede Tesla. Davanti a sé a Meta, scavalcata a sua volta da Bitcoin.
La criptovaluta merita un cenno a parte. Con un rialzo dell’80% da inizio anno ha portato la capitalizzazione al record di 1.500 miliardi di dollari. Anche in questo caso Trump potrebbe aver dato una mano. In campagna elettorale ha dispensato promesse importanti a favore di Bitcoin e, più in generale, degli asset digitali. Ha detto che vorrebbe trasformare gli Usa nella «patria mondiale di Bitcoin» che a suo giudizio è «come l’acciaio di 100 anni fa».
Fonte: Il Sole 24 Ore