Orologi, il 2025 inizia in positivo: export in aumento del 4%

Orologi, il 2025 inizia in positivo: export in aumento del 4%

L’export di orologi svizzeri ha iniziato il 2025 con il segno positivo. In gennaio le esportazioni di segnatempo elvetici sono state pari a 1,99 miliardi di franchi (circa 2,11 miliardi di euro al cambio attuale), il 4,1% in più rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Dopo le flessioni su base annua registrate tra settembre e dicembre 2024, il polo orologiero svizzero ritorna così sul versante degli aumenti dell’export. Il ramo elvetico dei segnatempo rappresenta oltre il 50% del fatturato mondiale del settore ed esporta oltre il 90% della sua produzione, quindi i dati sulle esportazioni forniti dalla Federazione dell’industria orologiera svizzera (Fh) sono un indicatore di rilievo.

Nel primo mese del 2025 a far da traino sono stati ancora una volta soprattutto Stati Uniti e Giappone. Di contro ci sono stati nuovamente forti cali per Hong Kong e Cina. Tra i maggiori mercati europei il Regno Unito è in positivo, mentre l’Italia è in flessione e scende dal decimo all’undicesimo posto. Questo l’andamento in gennaio dei dieci principali mercati: Stati Uniti 378 milioni di franchi (+16% su un anno prima), Giappone 154 milioni (+26%), Hong Kong 141 milioni (-11%), Cina 137 milioni (-29%), Singapore 127 milioni (+3%), Regno Unito 112 milioni (+3%), Emirati Arabi Uniti 111 milioni (+14%), Germania 92 milioni (-0,7%), Francia 89 milioni (-3%), Corea del Sud 68 milioni (+16%). L’Italia è anch’essa attorno a 68 milioni, ma con un calo del 9% appunto perde di poco il decimo posto.

Per quel che riguarda il tipo di prodotti esportati, in gennaio è stata ancora una volta la fascia superiore a guidare le danze. Gli orologi di gamma alta, con prezzo sopra i 3 mila franchi, hanno registrato un incremento in valore dell’export pari al 7%; la gamma medio-alta, con prezzo tra 500 e 3 mila franchi, ha avuto un -8%; la gamma media, con prezzo tra 200 e 500 franchi, ha registrato un -6%; infine la gamma di base, con prezzo sotto i 200 franchi, ha archiviato il mese con un piccolo aumento dello 0,7%.

Il rallentamento economico internazionale e la forza del franco, che alza il prezzo reale dei beni elvetici, si sono fatti sentire nel 2024. L’industria orologiera svizzera è peraltro riuscita a limitare i danni, chiudendo l’anno passato con una contenuta flessione complessiva dell’export, pari al 2,8%. Tra il 2021 e il 2023 le esportazioni annue avevano registrato netti aumenti, raggiungendo livelli record. Recentemente il presidente della Federazione dell’industria orologiera svizzera, Yves Bugmann, ha affermato che il settore deve affrontare un rallentamento congiunturale, non strutturale. Secondo Bugmann occorre affrontare le indubbie difficoltà della fase sapendo che comunque la struttura del polo elvetico resta buona e che l’attrattività degli orologi rossocrociati rimane alta.

Fonte: Il Sole 24 Ore