Orsini: nei primi due trimestri salari cresciuti più dell’inflazione

«Nei primi tre mesi del 2024 i salari sono aumentati nell’industria del 3,1%, nel secondo trimestre del 4,1%, siamo riusciti a superare il divario dell’inflazione». Lo ha detto Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, intervistato a Bologna sul palco di Farete. Il problema però è la produttività: altri Paesi europei come Francia, Spagna e Germania, oltre a veder crescere i salari, «producono più di noi, su questo è ovvio che dovremo fare dei ragionamenti col sindacato». Sulle ragioni per cui gli altri Paesi abbiano una produttività maggiore Orsini non si sbilancia: «Sul monte ore e sulle ore lavorate è ovvio che si devono fare dei ragionamenti».

«Servono case che abbiano un affitto sostenibile»

«Oggi servono case che abbiano un affitto sostenibile, che non può superare il 25-30% degli stipendi che i dipendenti prendono. Io oggi credo che non si possa più aspettare. Abbiamo la disponibilità di mettere a terra recuperando, facendo rigenerazione urbana, stiamo parlando col Mimit, col ministero delle Finanze, col Mit. Serve una regia complessiva per mettere a terra un piano così importante, anche recuperando pezzi di città da rigenerare». Lo ha detto Orsini, «Lo stiamo facendo con le nostre associazioni più importanti, col mondo dei costruttori, con le banche, con Cdp, ovviamente coi fondi pazienti che possano essere interessati ad avere la visione globale del nostro Paese».

«L’energia del Paese non si può non fare col nucleare»

«Non possiamo pensare che l’energia del Paese non si faccia col nucleare”. Lo ha detto il presidente di Confindustria. Per il leader di viale dell’Astronomia in prospettiva bisogna puntare sul nucleare di quarta generazione: «Dobbiamo cominciare a fare sperimentazione nel Paese, e ancora non lo possiamo fare, perché quella sarà la via del futuro, consapevoli che quella via sarà pronta non prima di 12-13 anni».

Nel corso dell’intervista Orsini è tornato più volte sul tema dell’energia: «Il tema energia è un pezzo di salvaguardia del Paese. Abbiamo bisogno di incrementare l’indipendenza energetica del Paese. Abbiamo lavorato bene sul mix energetico, è ovvio che quel mix energetico oggi si basa sulle rinnovabili, e la fonte rinnovabile vive di sole e vento: noi abbiamo bisogno di energia costante. Detto questo è un tema di competitività. Mediamente paghiamo il 30-40% in più di energia». Secondo Orsini «per far crescere l’Europa serve un prezzo unico dell’energia».

«Serve un’Europa forte politicamente e unita»

«A noi serve un’Europa che sia forte politicamente, che sia un’Europa vera, unita» ha detto Orsini. «Sarebbe miope pensare che l’Italia sta andando meglio degli altri, subito dopo la Spagna, e gli altri Paesi vanno peggio di noi. Il vero tema è che abbiamo bisogno che l’Europa vada tutta alla stessa velocità», ha aggiunto Orsini. Il numero uno degli industriali italiani punta il dito sul Green Deal: «Non sto dicendo che non vogliamo essere attenti all’ambiente, però gli obiettivi che ci stiamo dando sono molto pericolosi. Abbiamo bisogno che questa furia antindustriale venga vista in una politica industriale europea che tenga conto di una salvaguardia europea». In particolare «abbiamo bisogno di un’energia unica, di politiche del lavoro che pensino anche al welfare».

Fonte: Il Sole 24 Ore