Ortofrutta: export a 6 miliardi, ma rischio caos per la stretta Ue sul farmaco anti-cimice

Ortofrutta: export a 6 miliardi, ma rischio caos per la stretta Ue sul farmaco anti-cimice

Non entreranno in vigore prima del prossimo settembre, eppure stanno già rallentando le vendite all’estero, i nuovi limiti fissati dalla Commissione Ue sull’Acetamiprid,sostanza attiva particolarmente efficace nella lotta alla cimice asiatica.

La stretta decisa a Bruxelles a seguito di una rivalutazione da parte dell’Efsa sulla molecola è accompagnata – come da prassi – da una fase di transizione, per consentire lo smaltimento dei prodotti già legalmente raccolti e trattati, ma alcune catene della Grande distribuzione – soprattutto estere – hanno preteso da subito il rispetto dei nuovi limiti massimi di residui, mettendo in crisi l’intero settore.

Associazioni contro l’Efsa

Fruitimprese – che insieme con Alleanza delle Cooperative, Assomela e Cso si è attivata a livello europeo e italiano – denuncia «pratiche sleali». «Si tratta di un comportamento inaccettabile da parte della Gdo, in quanto impone al proprio fornitore un obbligo del tutto arbitrario», commenta.
La decisione dell’Autorità per la sicurezza alimentare è scaturita dalla segnalazione di una Ong sulle tracce di residui rinvenute su alcune partite di spinaci in Francia (dove la sostanza è bandita).

«In modo del tutto irrituale – commenta il direttore Pietro Mauro – anziché avviare una propria ricerca, l’Efsa ha preso per buono quanto riportato dalla Ong e ha stabilito una nuova Dar (dose acuta di riferimento, ndr) cinque volte inferiore a quella in vigore: di conseguenza Bruxelles ha stabilito i nuovi limiti che, per inciso, non hanno ancora preso la forma di un regolamento valido a fini legali, ma che per alcuni è come se ciò fosse accaduto».

Il caso apre in realtà una riflessione molto più profonda sulle armi – spuntate – con cui il comparto si trova a combattere emergenze fitosanitarie e climatiche in continuo aumento.
«La molecola in questione è fondamentale per difenderci dagli insetti alieni e già dal prossimo anno non sappiamo come proteggere la qualità della nostra frutta», aggiunge Davide Vernocchi, responsabile ortofrutta Alleanza delle Cooperative Italiane e presidente Apo-Conerpo.

Fonte: Il Sole 24 Ore