Oscar: Anora trionfa con cinque statuette, Adrien Brody miglior attore

Oscar: Anora trionfa con cinque statuette, Adrien Brody miglior attore

Anora è il miglior film della 97esima edizione degli Academy Award. Un trionfo per il film di Sean Baker (premiato con 5 statuette) in una serata contrassegnata da un… invisibile elefante nella stanza: l’attualità politica, con la incredibile svolta “imperialista” causata dall’amministrazione Trump, è incredibilmente rimasta a lungo alla porta del Dolby Theatre, se si esclude il timido “Slava Ukraini!” (Gloria all’Ucraina), pronunciato dall’attrice e attivista Daryl Hannah, presente nella serata degli Oscar per consegnare il premio per il miglior montaggio, vinto proprio da Anora. Si è dovuto infatti aspettare l’Oscar per il miglior documentario, che negli Stati Uniti significativamente non ha trovato un distributore, a No Other Land, diretto, prodotto, scritto e montato da un collettivo israelo-palestinese perché finalmente, quasi in maniera liberatoria, la parola guerra risuonasse nel teatro. «Siamo intrecciati. Non saremo mai sicuri se gli altri non saranno sicuri», hanno detto Basel Adra, Rachel Szor, Hamdan Ballal e Yuval Abraham accettando il premio e chiedendo al mondo di fermare “la pulizia etnica” del popolo palestinese. Il documentario è incentrato sulla resistenza degli abitanti e sull’alleanza inaspettata tra l’attivista palestinese Basel Adra e il giornalista israeliano Yuval Abraham. Il miglior cortometraggio documentario è The Only Girl in the Orchestra, mentre il miglior cortometraggio live action è I’m Not a Robot.

Una più che dovuta standing ovation è arrivata poi per i vigili del fuoco di Los Angeles che hanno combattuto gli incendi. “Siete i nostri eroi” ha detto il conduttore della cerimonia Conan O’Brien.

L’Oscar per la migliore regia è andato al già citato Sean Baker per Anora, film che ha portato la statuetta anche a Mikey Madison, sorprendentemente premiata come miglior attrice protagonista (in molti pensavano avrebbe vinto Demi Moore per The Substance). Baker è stato premiato anche per il miglior montaggio e per la miglior sceneggiatura originale, ottenendo ben quattro premi personali in questa incredibile serata (era successo già a Walt Disney nel 1954). Adrien Brody è il miglior attore protagonista per The Brutalist. L’attore, 51 anni, è al suo secondo Oscar: aveva vinto una prima statuetta nel 2003 per Il pianista di Roman Polanski. A The Brutalist di Brady Corbet sono andate anche le statuette per la miglior fotografia e la miglior colonna sonora.

Arriva una mezza sorpresa dal miglior film internazionale con la vittoria dell’impegnato Io sono ancora qui di Walter Salles: la pellicola brasiliana ha superato Emilia Pérez di Jacques Audiard, che si è probabilmente giocato questo riconoscimento per lo scandalo che ha colpito l’intera promozione del film francese, dovuto a dei vecchi tweet dell’attrice protagonista Karla Sofía Gascón di cui si è parlato davvero a lungo. Io sono ancora qui, a ogni modo, si è meritato questo premio per la forza con cui ha raccontato una storia vera avvenuta ai tempi della dittatura brasiliana. Emilia Pérez ha vinto però in due altre categorie: miglior canzone originale con El mal e miglior attrice non protagonista per la straordinaria prova di Zoe Saldana. Niente da fare, così, per un’emozionatissima Isabella Rossellini, fasciata in velluto blu in omaggio a David Lynch. Il titolo di miglior attore non protagonista è andato invece a Kieran Culkin per A Real Pain di Jesse Eisenberg.

La statuetta come miglior sceneggiatura non originale è andata a Peter Straughan per Conclave.

Fonte: Il Sole 24 Ore