Ottobre in flessione per l’export. Scendono Cina e Hong Kong; tengono Usa e Giappone
Flessione contenuta in ottobre per le esportazioni di orologi elvetici. I traini di gran lunga principali sono stati ancora una volta Stati Uniti e Giappone, mentre per Cina e Hong Kong ci sono state nuove discese. Panorama variegato per l’Europa, con il Regno Unito che ha ottenuto un pur moderato segno positivo e con gli altri mercati maggiori che hanno avuto invece il segno negativo, compresa l’Italia che ha però registrato un ribasso limitato.
Nel mese l’export di segnatempo svizzeri è stato di 2,34 miliardi di franchi (2,51 miliardi di euro al cambio attuale), il 2,2% in meno rispetto ad un anno prima. Per l’intero arco gennaio-ottobre 2024 le esportazioni rossocrociate sono state di 21,53 miliardi di franchi (23,14 miliardi di euro), il 2,6% in meno in rapporto allo stesso periodo del 2023. In ottobre non si è dunque ripetuta la netta caduta registrata a settembre (-12,4%) e ciò ha consentito di mantenere la flessione complessiva dentro gli argini previsti.
Nel mese di ottobre c’è stato questo andamento per i dieci mercati principali: Stati Uniti 421 milioni di franchi (+11%), Giappone 190 milioni (+20%), Cina 167 milioni (-38%), Regno Unito 164 milioni (+2%), Hong Kong 161 milioni (-14%), Singapore 143 milioni (+0,6%), Germania 108 milioni (-5%), Francia 106 milioni (-4%), Emirati Arabi Uniti 97 milioni (-13%), Italia 93 milioni (-1,4%). Per quel che riguarda il tipo di prodotto esportato, la gamma alta (prezzo sopra i 3 mila franchi) ha nuovamente avuto il ruolo maggiore, con un +1,7% in valore; per la gamma medio-alta (prezzo tra 500 e 3 mila franchi) c’è stato un -21%, per la gamma media (prezzo tra 200 e 500 franchi) un -9% e per la gamma di base (prezzo sotto i 200 franchi) un -12%.
Guardando al complesso dei primi dieci mesi del 2024, queste sono le cifre per i mercati che compongono la top ten: Stati UnIti 3,6 miliardi di franchi (+5%), Cina 1,7 miliardi (-26%), Giappone 1,6 miliardi (+11%), Hong Kong 1,5 miliardi (-19%), Regno Unito 1,4 miliardi (-1%), Singapore 1,3 miliardi (-0,5%), Germania 1,09 miliardi (-2%), Francia 1,08 miliardi (+3%), Emirati Arabi Uniti 1,01 miliardi (+1%), Italia 870 milioni (-1%). La fotografia di gennaio-ottobre dei dieci maggiori mercati ne mostra quindi quattro con il segno positivo e sei con il segno negativo, con l’Italia che contiene la flessione e mantiene il decimo posto.
I dati sull’export forniti dalla Federazione dell’industria orologiera svizzera (Fh) sono un inicatore di rilievo, considerando che il polo elvetico dei segnatempo rappresenta oltre il 50% del fatturato mondiale del settore ed esporta oltre il 90% della sua produzione. Il rallentamento economico internazionale e la forza del franco, che rende di fatto più cari i prodotti svizzeri, sono fattori che stanno ora frenando l’export rossocrociato, dopo la forte espansione degli anni passati. La Fh sottolinea il contenimento della flessione in ottobre, a detta di molti con un sospiro di sollievo dopo la marcata discesa di settembre. L’impressione di parecchi analisti del settore è che per il polo elvetico, considerando l’attuale scenario internazionale, limitare la contrazione nel 2024 al 2-3% annuo possa essere ora un obiettivo.
Fonte: Il Sole 24 Ore