Outlet in crescita: prezzi bassi ed esperienze spingono le vendite

Secondo l’ultimo studio sul consumer sentiment di Bcg, l’abbigliamento “guadagna” la maglia nera per contrazione di spesa da parte dei consumatori europei (-20%). E il lusso segue a ruota con un -13%, complice la ritrazione dei clienti più sensibili ai prezzi, che dal 2020 sono saliti senza soluzione di continuità. I cosiddetti consumatori «aspirazionali», allontanati dall’alta gamma, si rivolgono sempre più spesso agli outlet, dove i cartellini sono inferiori dal 30 al 70% del prezzo retail e ulteriori sconti sono riservati ai consumatori fidelizzati. Mentre strutture ed esperienze di shopping vengono messe a punto per essere sempre più competitive.

A dimostrarlo sono i numeri di tutti i più importanti player del settore, a partire da McArthurGlen: il gruppo britannico da 5,5 miliardi di euro di ricavi, che in Italia ha quattro Designers Outlet (Serravalle, il primo outlet italiano; Noventa di Piave, Castel Romano e Marcianise) , tra gennaio e ottobre ha registrato nel nostro Paese un aumento delle vendite del 4 per cento. Nel primo semestre dell’anno, Neinver, società spagnola che gestisce 21 centri in Europa ha registrato a livello europeo un aumento delle vendite complessive a 763 milioni , +8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra luglio e settembre, nelle strutture italiane, le cose sembrano essere andate ancora meglio: «Nel terzo trimestre 2024 le vendite di Vicolungo e Castel Guelfo The Style Outlets hanno registrato una crescita a due cifre rispetto allo stesso periodo del 2023 – ha detto Eduardo Ceballos, asset management director di Neinver -. Nonostante un primo semestre più lento, le vendite sono cresciute in particolare nei segmenti F&B, beauty e sport. Prevediamo di mantenere questa tendenza anche nell’ultima parte dell’anno. Per quanto riguarda l’affluenza nei centri italiani, ci aspettiamo di chiudere l’anno con quasi 7 milioni di visitatori».

Sono invece già oltre 20 milioni di persone hanno già visitato i sei outlet italiani di Promos (Outlet Center Brenner, Mondovicino Outlet Center, Valmontone Outlet, Città Sant’Angelo Outlet Village a cui si sono aggiunti di recente Brugnato 5 Terre Outlet e Barberino Outlet) che oggi si definisce «leader italiano nel settore outlet con il 25% delle quote di mercato Italia». «In linea generale, a livello di gruppo, il 2024 sta sovraperformando rispetto al 2023, seppur non sia possibile fare un paragone esatto, considerando l’importante ampliamento del perimetro under management in quest’anno – dice Filippo Maffioli, ad di Promos -. Ci aspettiamo di chiudere l’anno con un segno positivo importante, che conferma il trend di crescita del comparto outlet, una formula che performa bene ed è in continua crescita». Per sostenere lo sviluppo, Promos ha programmato investimenti per l’ampliamento di alcune strutture, tra cui il Città Sant’Angelo Outlet Village, e per la creazione e l’espansione di food court come quelle negli outlet Brenner, Mondovicino (i lavori sono in partenza), Brugnato e Barberino.

Anche Scalo Milano Outlet & More, realtà milanese di proprietà del gruppo Lonati, lo scorso 15 ottobre ha presentato l’ampliamento da 40 milioni di euro che ne ha portato la superficie a 44mila mq complessivi, con 27 aperture che hanno fatto salire a 180 il numero di negozi. E se il 2023 si è chiuso con oltre 3,5 milioni di visitatori, per il 2024 si prevede di toccare quota 4 milioni, mentre nei primi sei mesi dell’anno in fatturato è già salito del 7%. Tuttavia, dopo oltre 20 anni di presenza sul territorio, gli outlet si sono evoluti e resi capaci di attrarre clienti non solo con i prezzi, ma anche con esperienze e servizi sempre più sofisticati. Per esempio, «gli spazi eleganti e con un design unico, in grado di elevare la qualità del tempo e di rallentarlo», come dichiara la ceo Chiara Conticelli, sono fra gli elementi del successo dei cinque villaggi di Land of Fashion (in Franciacorta, Valdichiana, Mantova, Palmanova e Puglia, per una superficie totale di 150mila mq), che prevede di chiudere il 2024 con 17,5 milioni di visitatori: «Abbiamo voluto creare delle oasi della forte identità e in quest’ottica anche quest’anno abbiamo rinnovato delle aree, da ultima la Food court e la Galleria di Franciacorta Village. Vogliamo rendere i nostri Villaggi sempre più distintivi e memorabili, creando scenari integrati con il territorio che esaltino la bellezza dell’esperienza per ospiti e turisti».

«I nostri mall sono posizionati presso destinazioni turistiche di alto livello, diventando parte integrante dell’esperienza di viaggio – nota Giorgio Motta, general manager di The Mall Luxury Outlets, che ha due proprietà a Firenze e Sanremo -. Per questo lavoriamo in sinergia con i player dell’hospitality di lusso e del turismo locale, per creare insieme proposte di viaggio complete e che permettano di conoscere e apprezzare a fondo le eccellenze del territorio. Abbiamo poi una grande responsabilità: i nostri mall sono luoghi dove ogni anno passano milioni di ospiti di tante nazionalità diverse e abbiamo perciò il desiderio che possano tornare a casa non soltanto con esclusivi prodotti di moda, ma anche con dei contenuti che possano arricchire la loro persona. Per questo lavoriamo continuamente per organizzare anche mostre ed eventi di incontro tra diverse esperienze e culture, con l’idea che i nostri mall possano essere un posto dove vale la pena investire il proprio tempo sempre».

Fonte: Il Sole 24 Ore