Pa, per metà degli italiani necessario investire sulla digitalizzazione

Per circa la metà degli italiani investire sulla digitalizzazione della macchina amministrativa e burocratica è oggi un obiettivo prioritario in Italia. Uomini e residenti al centro e nelle isole i più sensibili al tema, donne e residenti al sud invece considerano questo un obiettivo importante ma non prioritario da raggiungere. La percezione dell’assoluta maggioranza degli italiani è, comunque, che il Paese sia più indietro del resto d’Europa in questo campo e il 50% degli italiani ritiene che nel Paese si stia lavorando a questo obiettivo ma non nella maniera più efficace.

Sono due dei risultati di sintesi che emergono dal sondaggio, condotto da Noto per Assoconsult – associata di Confindustria e che raggruppa le società della consulenza – e teso a valutare la percezione dell’opinione pubblica in relazione al processo di digitalizzazione della Pubblica amministrazione.

L’indagine è stata presentata, nei suoi risultati, nel corso di un evento a porte chiuse che è tenuto il 30 maggio in Comin & Partners. Ebbene, rispetto alla digitalizzazione dei servizi nella Pubblica Amministrazione la quota maggiore degli italiani, il 50%, ritiene che nel Paese si stia lavorando a questo obiettivo ma non efficacemente. Da segnalare il dato superiore alla media rilevato tra gli under 54 e i residenti nelle isole che invece ritengono che per la digitalizzazione dei servizi non si stia lavorando affatto.

E’ informata della possibilità di accedere a servizi on line nel proprio Comune di residenza in media una metà degli italiani. In particolare si tratta del 61% nel caso di pagamento di tributi comunali , il 53% di multe mentre per l’accesso ai servizi scolastici o per la richiesta di contributi o bonus on line è informato rispettivamente il 49 e 48%. Il Centro è l’area geografica in cui l’informazione sull’offerta di servizi comunali on line è più alta, le Isole l’area in cui è più bassa

Come viene accolto il lavoro dei consulenti in questo quadro? Stando allo studio il Il 46% degli italiani valuterebbe positivamente il ricorso a consulenti esterni se la PA volesse far crescere la fruizione dei servizi on line da parte dei cittadini. E’ soprattutto la competenza il motivo per cui il ricorso a consulenti esterni viene considerato proficuo e sono soprattutto gli under 54 e i residenti al nord est a valutare positivamente l’apporto di professionalità specifiche per incrementare la fruizione on line nei servizi della Pubblica Amministrazione.

Fonte: Il Sole 24 Ore