Palestra, relax e wellness: così lo studio attrae i collaboratori

Palestra, relax e wellness: così lo studio attrae i collaboratori

Studi più allettanti dal punto di vista di servizi, facilities e spazi dedicati alle persone per rendere più attrattivo il rientro in presenza e diminuire lo smart working. È questa la ricetta adottata da molti studi professionali persuasi che solo con il lavoro in presenza si può salvaguardare la propria identità, la formazione ottimale, la trasmissione di informazioni, l’affiatamento dei team.

L’accelerazione digitale, il bilanciamento tra vita professionale e privata e la smaterializzazione dell’ufficio rappresentano tutti aspetti tra loro collegati emersi con la pandemia. Ora però è arrivato il momento per gli studi di riorganizzare le presenze.

C’è chi ha colto l’occasione di importanti lavori di ristrutturazione o di trasferimento in nuove sedi per proporre uno stile di lavoro con spazi in comune aperti e limitare il ricorso allo smart working. In Legance, ad esempio, si trovano bar, ristorante, palestra, spazi in cui giocare a ping pong o a biliardino. Tutte facilities su cui si è cominciato a ragionare già prima della pandemia ma che ora sono ancora più importanti per stimolare l’ integrazione. «Appena l’epidemia ha allentato la morsa – spiega Alberto Maggi, il managing partner – abbiamo deciso di prendere una posizione netta: secondo noi la presenza in studio è essenziale e limitiamo lo smart working a un giorno alla settimana». In concreto però resta una certa flessibilità: ad agosto, ad esempio, gran parte dei professionisti hanno lavorato in remoto.

«Se creiamo un ambiente favorevole lo smart working diventa un accessorio, un corollario utilissimo ma non indispensabile»:  è con questa filosofia che lo studio di commercialisti Bandera ha promosso gli investimenti con cui si è intervenuto sulle sedi di Brescia e Milano. Si è migliorata la vivibilità con materiali fonoassorbenti e opere d’arte, ma anche puntando su terrazze trasformate in aree relax. Pragmaticamente poi si è investito in posti auto, «perché – precisa il partner fondatore, Arrigo Bandera – i collaboratori devono avere voglia di venire a lavorare».

Anche lo studio legale LCA con il suo nuovo edificio di Milano si è mosso lungo la stessa direttrice: la nuova sede include un’area caffetteria, una per il wellness e un auditorium. Lo smart working è previsto per due giorni a settimana ma i nuovi ingressi, sia soci sia praticanti, per i primi sei mesi devono lavorare in presenza. «Alla ricerca del giusto compromesso tra le esigenze dello studio e quelle delle persone – commenta il managing partner Giovanni Lega – volevamo creare spazi di inclusione dove condividere il mondo del lavoro in modo sereno e trasmettere i nostri valori. Tutto però nasce dalla fiducia: per noi se si sta bene nell’ambiente di lavoro, lo smart working lo si applica in maniera intelligente».

Fonte: Il Sole 24 Ore