Parcelle dei commercialisti da allineare all’equo compenso

Parcelle dei commercialisti da allineare all’equo compenso

Il 1° aprile entra in vigore il nuovo Codice deontologico dei Commercialisti, approvato dal Consiglio nazionale della categoria il 21 marzo scorso.

Le principali novità del Codice sono quella relative alla nuova norma sull’equo compenso – utile anche in vista dell’ormai prossima campagna di rinnovo delle cariche nei collegi sindacali – e quelle relative alla pubblicità e alla comunicazione, in particolar modo sui social media.

L’equo compenso viene regolamentato con l’articolo 25, nel primo comma viene fatto esplicito riferimento alla legge 49 istitutiva dell’equo compenso – che interessa le grandi imprese, le banche, le assicurazioni e la pubblica amministrazione – per la determinazione tra le parti di un compenso giusto, equo, proporzionato alla prestazione e determinato in applicazione dei parametri. Il comma 2 elenca gli aspetti da considerare perché il compenso sia equo, che sono: il valore e la natura della pratica, la sua complessità, le condizioni di urgenza, i vantaggi anche non economici conseguiti dal cliente, l’impegno necessario, il pregio dell’opera prestata e i parametri.

Il compenso del professionista in generale viene, invece, trattato all’articolo 24, dove al comma 4, viene esplicitato che il compenso in nessun caso deve essere manifestamente sproporzionato in eccesso o in difetto. Questi due articoli delineano le linee guida che consigli di disciplina e commercialisti devono seguire per quantificare compensi adeguati dato che attualmente i parametri di riferimento non sono aggiornati (gli attuali parametri sono fermi al 2012 e i nuovi parametri sono in attesa di approvazione da parte dei ministeri a cui sono stati inviati un anno fa) e non prevedono una serie di attività – come, ad esempio le certificazioni – che sono nate nell’ultimo decennio.

Un altro aspetto sostanziale su cui interviene il nuovo Codice deontologico sono gli interventi, negli articoli 6,11,14, 28, 29 2 39, fatti per contenere le comunicazioni sopra le righe nei confronti dei colleghi e dei rappresentanti della categoria.

Fonte: Il Sole 24 Ore