Parigi 2024, dal ciclismo alla boxe in gara vince la parità di genere
Dai portabandiera – preferibilmente due, un uomo e una donna – al numero di atleti o di eventi in programma, la parità di genere conquista Parigi 2024. Insieme al tema della sostenibilità, è uno dei pilastri su cui si fonda la trentatreesima edizione delle Olimpiadi, in corso fino all’11 agosto. Che alza ulteriormente il livello di partecipazione femminile ai Giochi (49%) e sfiora dunque l’obiettivo del pieno equilibrio.
Se già l’Olimpiade di Tokyo 2020 – disputata ad agosto 2021 a causa del Covid – era arrivata molto vicina (48%) a questo target, il Comitato olimpico internazionale (Cio) ha fortemente voluto che l’edizione in corso alzasse ancora l’asticella. E il risultato sembra un grande progresso soprattutto se paragonato alla quota del 2,2% di atlete in gara alle Olimpiadi di Parigi del 1900, le prime ad ammettere le donne.
A una manciata di ore dalla cerimonia di apertura dei Giochi (al momento della stesura dell’articolo, ndr), il database ufficiale di Parigi 2024 segnalava 10.971 atleti in gara, di cui 5.594 uomini e 5.377 donne. Al sostanziale equilibrio nelle presenze complessive, al netto di eventuali ritiri o variazioni “in corsa”, si intreccia la parità di genere nelle discipline: ci sono quelle solo femminili, come la ginnastica ritmica (94 atlete) o il nuoto artistico (106 atlete), oppure quelle con una presenza più marcata di atleti uomini nel wrestling (96 atlete, il 33% del totale); la perfetta parità si raggiunge ad esempio nel basket, nella pallavolo, nella boxe e nel tiro con l’arco; le donne addirittura superano gli atleti uomini nel ciclismo su strada (51,2%, con 98 partecipanti su 191). Sfiorano la parità, ma ancora non la raggiungono, altri sport, tra i quali il football che si ferma al 43,3%, il nuoto al 44,5% e l’atletica al 48,8 per cento.
Anche nel confronto tra i Paesi partecipanti la quota rosa è molto differenziata. Mentre sono gli Stati Uniti ad avere il maggior numero di atlete donne (339 a fronte di 297 atleti uomini), esistono ben sei paesi con nessuna donna qualificata (Belize, Guinea-Bissau, Iraq, Liechtenstein, Nauru, Somalia) e in quattro paesi invece le atlete superano il 75% del totale dei partecipanti (Guam, Nicaragua, Sierra Leone e Kosovo). L’italia ha portato a Parigi 189 atlete e 205 atleti.
Il Cio ha deciso di aggiungere una scelta più bilanciata anche nei riconoscimenti: le medaglie da assegnare sono nel complesso 329, di cui 152 in discipline femminili, 159 maschili e 20 miste. E, ancora, il comitato ha lavorato sulla “scaletta” dei Giochi per assicurare un maggiore equilibrio in termini di esposizione, anche televisiva. Gli eventi sportivi previsti sono 329, per il 45,9% femminili e per il 52,6% femminili o misti (erano rispettivamente il 41,5% e il 44,9% cinque edizioni fa, nel 2004). Sempre in termini di visibilità, inoltre, l’organizzazione ha caldeggiato i Paesi partecipanti a scegliere due portabandiera: un uomo e una donna. La maggior parte sembra aver aderito: per l’Italia, per esempio, c’erano Arianna Errigo (scherma) e Gimbo Tamberi (salto in alto).
Fonte: Il Sole 24 Ore