Parte la corsa al rinnovo dell’Isee: uno su cinque viene elaborato online

Parte la corsa al rinnovo dell’Isee: uno su cinque viene elaborato online

Agende dei Caf ricche di appuntamenti e 135 milioni di euro già stanziati per la campagna Isee 2025. Parte così la corsa al rinnovo dell’indicatore della situazione economica equivalente delle famiglie italiane, indispensabile per accedere a bonus e prestazioni sociali. Oltre il 65% delle pratiche viene elaborato nei primi tre mesi dell’anno, uno sprint necessario per garantire la continuità di certe misure – come i bonus gas e luce oppure l’assegno di inclusione – nel passaggio da un anno all’altro.

«Siamo partiti a pieno ritmo», racconta Giovanni Angileri, coordinatore della Consulta dei Caf. «Le nostre agende – aggiunge – sono già piene di appuntamenti per i mesi di gennaio e febbraio. Siamo chiamati ad uno sforzo: incontreremo circa 7 milioni di persone in poche settimane».

I numeri Inps

Nel 2024 le Dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) inviate all’Inps per richiedere l’Isee sono state 11,6 milioni, in calo dell’1,5% rispetto all’anno precente. La flessione, ancora più marcata se messa a confronto con le 11,9 milioni di pratiche Dsu inviate nel 2022 (-1,8%), riflette diverse dinamiche.

Innanzitutto, dal 1° ottobre 2023 l’Inps non riconosce più ai Caf il rimborso delle Dsu successive alla prima inviate nel medesimo anno e presentate per lo stesso nucleo familiare (articolo 32 del decreto Lavoro convertito in legge n. 85/2023). Pertanto le Dsu doppie, o comunque, replicate (in tutto 980mila nel 2024, pari all’11% del totale), vengono fatte pagare alla clientela in base ai tariffari delle singole reti di centri di assistenza fiscale. Circa 25 euro a invio, secondo le indicazioni della Consulta. «Agli utenti comunichiamo fin da subito il fatto che l’eventuale seconda pratica non sarà più gratuita. E questo concorre, anche indirettamente, a disincentivare le Dsu replicate. In caso di difformità, ad esempio, qualcuno può aver rinunciato a sanarla. Oppure, più semplicemente, si è portati a prestare subito maggiore attenzione nella compilazione, limitando le omissioni».

Inoltre, va ricordato che l’impennata del 2022 è stata concomitante al debutto dell’assegno unico universale. Il suo importo viene definito in base al valore Isee e viene riconosciuto nella sua quota minima solamente oltre una certa soglia Isee (nel 2024, 45.574,96 euro) oppure in assenza di Isee: dopo aver scoperto di avere un indicatore troppo elevato, oltre tale soglia, alcune famiglie potrebbero aver ritenuto superfluo il suo rinnovo per gli anni successivi. In parallelo, poi, nel 2024 è andato definitivamente in soffitta il reddito di cittadinanza, che raggiungeva oltre 1,6 milioni di famiglie povere, sostituito dall’attuale assegno di inclusione destinato però a una platea più ristretta (circa 660mila nuclei).

Fonte: Il Sole 24 Ore