Parte l’Area B di Milano: stop ai veicoli più inquinanti. Multe fino a 658 euro
Secondo l’elaborazione del Centro Studi di AutoScout24 (www.autoscout24.it) su base dati ACI – Automobile Club d’Italia, in totale si stima che saranno quasi 165mila (24,2% del totale in circolazione) le vetture che non potranno circolare. E se si considera anche l’hinterland milanese, il numero di auto che non potrà circolare a Milano nelle zone dell’Area B sale a quasi 483mila, pari al 26,7% del totale. A questi dati, che riguardano gli autoveicoli per trasporto persone, bisognerà poi aggiungere alcune fasce relative ai mezzi per trasporto cose, ciclomotori e motoveicoli e altre categorie di veicoli.
Le limitazioni applicate negli ultimi anni a Milano (Area C, la ztl a pagamento nel centro di Milano, e Area B) hanno avuto effetti? Secondo l’elaborazione di AutoScout24, il parco circolante resta datato ma i risultati iniziano a vedersi rispetto alla media italiana. Nella città meneghina, infatti, nel 2021 il parco circolante, costituito da 678.839 autovetture, ha registrato rispetto all’anno precedente un calo di oltre 48.200 vetture di vecchia generazione (da Euro 0 a 4), rappresentando il 45,2% del totale circolante (nel 2019 era del 51,4%). Un dato nettamente inferiore alla media italiana (52,9%).
Aumenta, invece, di quasi 48.500 il numero di auto con classe di emissione più recente (Euro 6), che passa dal 28,8% del 2019 al 36,4% del 2021. «Milano si conferma una delle città più virtuose a livello nazionale e le limitazioni iniziano a produrre effetti positivi sul rinnovo del parco circolante – afferma Sergio Lanfranchi, Centro Studi AutoScout24 – La strada da percorrere è ancora lunga ma per favorire il cambiamento, oltre al mercato del nuovo può avere un ruolo fondamentale quello delle auto usate. Grazie al prezzo più accessibile, anche chi ha una capacità di spesa ridotta può guidare auto sicure e meno inquinanti. E i dati mostrano come sempre più italiani, e in particolare i milanesi, si stiano orientando su vetture con classi di emissioni più recenti. È importante sottolineare che rinnovare l’attuale parco circolante non significhi solo acquistare auto ibride o elettriche, ma anche alimentazioni di nuova generazione, come gli Euro 6, che possono dare una spinta al processo di rinnovamento».
Non sono mancate le proteste da parte dell’opposizione a Palazzo Marino, accompagnate alla richiesta di rinviare il provvedimento in attesa che l’inflazione e i costi energetici calino.
«Più di un milione di persone rischia di rimanere a piedi a causa della scelta scellerata di Sala, che parla di ambientalismo ma che nella realtà massacra i lavoratori. E per cosa? Il ritorno in termini di qualità dell’aria è irrisorio. Ma forse lo scopo del Comune di Milano è un altro, è fare cassa con le migliaia di multe che verranno staccate, complice anche le scarsissime informazioni ai cittadini», dichiara Stefano Maullu, coordinatore di Milano di Fratelli d’Italia.
Fonte: Il Sole 24 Ore