Parte l’avventura di Bluesky, il social dell’ex Ceo di Twitter che punta a battere X

Parte l’avventura di Bluesky, il social dell’ex Ceo di Twitter che punta a battere X

Gli esperimenti, è il caso di dirlo, sono finiti. A un anno dal lancio su invito, che ha portato diversi milioni di utenti a scaricare e utilizzare l’app, Bluesky apre le porte a tutti. E per chi questa piattaforma l’ha voluta e finanziata, Jack Dorsey, l’ex Ceo e co-fondatore Twitter, entra nel vivo la sfida a distanza con Elon Musk. Completata la fase della “beta a numero chiuso” che prevedeva l’iscrizione al servizio tramite lista di attesa, il nuovo social è oggi accessibile a chiunque, in qualsiasi parte del mondo, e lancia un simbolico guanto di sfida a una concorrenza che chiama ovviamente al gioco anche Mark Zuckerberg e le sue creature, Facebook e soprattutto Threads.

Cos’è, come funziona e perché è diverso dagli altri

Bluesky è una piattaforma di microblogging che sfrutta un protocollo open source decentralizzato (AT, acronimo che sta per Authenticated Transfer) ed è disponibile per i sistemi operativi mobili Android e iOs e il Web. Il suo annuncio, nel febbraio del 2023, ha fatto molto parlare per una coincidenza certo non casuale, trattandosi di un progetto avviato nel 2019, quando Dorsey era ancora il Ceo di Twitter. Dal punto di vista funzionale, le differenze con il social dell’uccellino blu sono infatti minime: gli utenti hanno la possibilità di creare brevi post includendo anche foto, condividere, silenziare e bloccare gli account e, nondimeno, seguire altre persone e visualizzarne gli aggiornamenti nel Feed Home. Nell’app, inoltre, è presente una scheda che offre suggerimenti utili su “chi seguire” e un sistema per visualizzare gli aggiornamenti più recenti delle persone che interessano, basandosi sui contenuti da queste pubblicati piuttosto che sul nome del loro account. Ciò che cambia, rispetto agli altri social, è l’assenza di un organismo di controllo centralizzato, mentre un punto di forza è la presenza di team di moderatori a tempo pieno che verifica il rispetto delle regole della community. Fra le opzioni rese disponibili dal servizio agli iscritti, inoltre, spicca la possibilità di creare stanze di discussione personalizzate e gestire a piacimento il flusso dei post in bacheca (di default è invece impostato l’ordine cronologico dei contenuti, senza intrusioni di post pubblicitari o sponsorizzati). Per il momento, infine, Bluesky non offre una funzione di messaggistica privata fra gli utenti come le piattaforme di microblogging rivali.

Il modello di business

La scommessa di Dorsey ha comunque trovato spazio per crescere in questi dodici mesi rivelandosi una “preziosa” alternativa ai tanti utenti delusi da Twitter. Difficile prevedere la curva di ulteriore sviluppo di Bluesky rispetto agli attuali tre milioni di utenti iscritti (il numero è stato ufficializzato dall’amministratore delegato Jay Graber) ma è intuibile che la corsa del nuovo social network venga fatta su X (i cui metodi alla base della moderazione dei contenuti hanno spesso suscitato critiche e lamentele) e su Threads, la cui popolarità (secondo le statistiche raccolte dal sito specializzato Similarweb) pare stia perdendo colpi in modo significativo, con un numero di utenti medio che si è attestato a 10 milioni, in calo di quasi l’80% dal lancio dello scorso luglio. Al momento, come scrive The Verge, la piattaforma impiega poco meno di 40 dipendenti a tempo pieno, di cui circa la metà impegnati nella moderazione e nel supporto agli utenti, mentre l’app vanta 1,6 milioni di utilizzatori mensili e 25mila feed personalizzati. La prossima mossa, dopo l’apertura pubblica del servizio, sarà l’attivazione graduale del protocollo AT (oggi di fatto controllato da Bluesky ma in procinto di essere “ceduto” a un ente di standardizzazione del Web come l’Internet Engineering Task Force) per gli sviluppatori terzi, che consentirà teoricamente a chiunque di creare un server con le proprie regole. Una sperimentazione, l’ha inquadrata così Graber, “per assicurarsi che il network non cambi da un giorno all’altro”. Bluesky, insomma, si gioca le proprie chance sul fatto di essere un’alternativa più aperta, libera e decentralizzata rispetto ai social media targati Musk e Meta, puntando sulla propria natura di piattaforma di conversazione rivolta a un pubblico generalista e su un modello di business che prevede più voci di reddito, dai “fee” per poter accedere a funzioni aggiuntive dell’applicazione alla percentuale sulla vendita di feed personalizzati.

Fonte: Il Sole 24 Ore