Pasini eletto presidente di Confindustria Lombardia: l’ideologismo green affossa la manifattura

Pasini eletto presidente di Confindustria Lombardia: l’ideologismo green affossa la manifattura

Giuseppe Pasini, imprenditore bresciano dell’acciaio alla guida di Feralpi Group, è il nuovo presidente di Confindustria Lombardia per il quadriennio 2025-29. È stato eletto dal Consiglio di presidenza di Confindustria Lombardia, confermando così l’indicazione dei saggi. Nel corso delle consultazioni effettuate tra i componenti del Consiglio dalla Commissione di designazione, composta dagli ultimi tre past president di Confindustria Lombardia, il nome di Pasini era stato infatti individuato come candidato unico.

Nato a Odolo, in provincia di Brescia, classe 1961, Pasini nel 1982 entra nell’azienda di famiglia, la Feralpi Spa, di cui diviene Consigliere delegato nel 1983 e presidente nel 2007. Feralpi Group oggi è presente con stabilimenti anche in Germania, Francia, Repubblica Ceca, Ungheria, Spagna e Algeria. È uno dei maggiori produttori di acciaio europei, una realtà industriale che ha nella siderurgia al servizio dell’edilizia il proprio core business e che negli anni ha esteso la propria attività anche agli acciai per la meccanica, all’ambiente, all’ecologia, alla finanza e all’itticoltura.

Il giorno dell’elezione è stato anche il giorno del discorso pubblico d’insediamento, che ha avuto luogo alla presenza del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, delle istituzioni regionali, tra cui il governatore Attilio Fontana, stakeholder, imprenditori e rappresentanti delle associazioni datoriali e sindacali. A passare il testimone il presidente uscente Francesco Buzzella.

Pasini si è presentato come «presidente all’ascolto», esercizio che lo ha sempre visto allenato anche durante la presidenza di Federacciai (2001-2012) e come presidente di Confindustria Brescia dal 2017 al 2021. «Solo attraverso l’ascolto – ha detto – la voce di Confindustria Lombardia emergerà in modo collegiale, mettendo al centro le istanze di una regione che produce il 23% del Pil nazionale».

Anche se attanagliata da più insidie la Lombardia rimane la locomotiva d’Italia, perciò – ha spiegato il presidente – la manifattura sarà al centro del mandato e non solo perché vale oltre 94 miliardi di euro, pari al 26% del totale nazionale, con un export che risulta primo in Italia, «ma perché le grandi preoccupazioni del nostro tempo sulle decisioni politiche, economiche e sociali riguardano questo settore».

Fonte: Il Sole 24 Ore