Passione food? Rotta a Oviedo

Una cucina varia e genuina, senza dubbio grande virtù ed espressione della cultura e delle tradizioni dell’area , come quella di versare ad arte il sidro, la celebre bevanda asturiana. E’ quanto offre Oviedo, capitale spagnola della gastronomia 2024, capoluogo del Principato delle Asturie, destinazione di riferimento nel nord della Spagna e che raggiungibile anche con voli diretti dall’Italia, è da mettere nella lista delle città spagnole da visitare. Oltre alla gastronomia, offre un patrimonio artistico, culturale e spirituale da catturare anche attraverso i tanti eventi in programma nei prossimi mesi.

L’offerta gastronomica delle Asturie

La nomina a capitale spagnola della gastronomia 2024 ha permesso a Oviedo di rendere ancora più popolari le ragioni per cui la cucina asturiana è così attrattiva. A distinguerla vi sono infatti la qualità e la varietà degli ingredienti resi possibili grazie ad un territorio che comprende il mare, la montagna e l’entroterra, ma anche la storia e la tradizione che si legano ad ogni piatto locale : più di quaranta sono i tipi di formaggi che si producono, fra cui quello dop di Cabrales; la campagna e le montagne consentono di portare sulla tavola i sapori della terra con cui preparare la gustosa fabada, un piatto di fagioli bianchi asturiani unito a salame, prosciutto e altri derivati del maiale; mentre il mar Cantabrico assicura ottimi frutti di mare e crostacei. Non mancano le prelibatezze dolci come il riso con il latte, i frixuelos – una sorta di crêpes – e les casadielles, una pastella fritta ripiena di noci, miele e aromatizzata con l’anice. Proprio di Oviedo è invece lo storico carbayón che si sforna ancora oggi nella pasticceria fondata nel 1914 da Camilo de Blas e tramandata di generazione in generazione: nel 1924 il sindaco della città incaricò il pasticciere José de Blas di creare un dolce per rappresentare Oviedo alla Prima Fiera Internazionale di Gijón. Venne sfornata una piccola pasta sfoglia con mandorle e tuorlo d’uovo che fu battezzata carbayón, dal nome di una quercia centenaria, soprannome popolare dagli abitanti locali. I golosi possono degustare questa ghiottoneria nella pasticceria Camilo de Blas in calle Jovellanos 7 che, ad agosto, celebrerà il centenario della sua fondazione.

Il sidro, bevanda simbolo delle Asturie

Che il sidro – bevanda a base di succo di mela fermentato e con una bassa gradazione alcolica – sia il prodotto più identitario della cultura gastronomica asturiana lo si intuisce dal rito che accompagna la sua mescita: chi lo versa, infatti, lo fa tenendo la bottiglia dal fondo con un braccio retto al di sopra della testa, con l’altra mano tiene un bicchiere all’altezza delle gambe; si inclina così la bottiglia fino a quando il liquido cade sull’estremità del bicchiere. Con oltre settanta varietà di mele di denominazione di origine presenti in tutta la regione, gli asturiani sono i principali produttori di sidro ed accompagnano questa bevanda a quasi tutti i piatti tipici. Visitando uno dei tanti llagares (luoghi in cui viene elaborato il sidro) si assiste al processo artigianale di produzione, mentre il Museo de la Sidra di Nava, a circa trenta chilometri dal capoluogo asturiano, è dedicato al sidro e alla sua storia. Mentre nel centro di Oviedo, via Gascona – meglio conosciuta come “el boulevar de la sidra” (il viale del sidro) – disseminata di sidrerie, è il luogo giusto per assaporare la bevanda in città.

Spiritualità e arte

Fondata nel VIII secolo, Oviedo conserva il suo centro storico medievale dominato dal complesso della cattedrale di El Salvador, in stile gotico e barocco, eretta fra il XIII e il XVIII secolo. Al suo interno si trova la statua del Salvador, venerata dai pellegrini di tutto il mondo, e si accede alla Cámara Santa, una cappella preromanica voluta dal re Alfonso II, che custodisce il santo sudario, un panno che si dice abbia coperto il volto di Cristo dopo la sua morte. Una cattedrale che è meta per molti viandanti che percorrono a piedi il Cammino del Salvador, il pellegrinaggio che ha inizio a León e termina ad Oviedo, e punto di partenza per il Cammino Primitivo che conduce a Santiago de Compostela; un percorso di trecento chilometri attraverso i boschi e le valli delle Asturie e della Galizia, il cui epiteto è già evocativo perché si tratta del più antico pellegrinaggio verso la tomba dell’apostolo Giacomo.

Gli eventi in programma

Dal 14 al 22 settembre 2024, Oviedo celebra come ogni anno la festa di San Matteo, con eventi musicali, concerti e manifestazioni religiose; una ricorrenza che riconduce all’antica festa della “mateína” quando i pellegrini che visitavano la cattedrale e veneravano le reliquie e la statua del Salvador, potevano ottenere l’indulgenza plenaria e il 21 settembre, giorno di San Matteo, era dedicato ad una grande festa. Ancora oggi questa data celebra il “Día del bollo”, una giornata durante la quale i cittadini e i visitatori si recano nei parchi e nelle aree verdi di Oviedo per mangiare il bollo preñao (rotolo di pasta sfoglia con salame). Congiuntamente alla festa di San Matteo si promuove il Menù dell’Indianu, un’iniziativa ideata dall’associazione culturale e gastronomica Asturias con Sabor con l’idea di promuovere e diffondere la gastronomia asturiana come patrimonio culturale della regione, sottolineando il legame e l’importanza assunta dal viaggio in America compiuto da tanti asturiani e da chi è tornato per raccontarlo. Da qui nasce l’iniziativa di creare un “menu indiano”, ideato da Nacho Manzano – l’unico chef asturiano con due stelle Michelin -, che è possibile degustare in diversi ristoranti della città durante i giorni dell’evento. Il 19 ottobre è invece il giorno di El Desarme, la festa gastronomica più antica di Spagna, le cui origini risalgono al 1836, quando gli abitanti di Oviedo sconfissero l’esercito carlista con la cucina e non con le armi. Una conquista deliziosa che è passata alla storia come “menù del disarmo” e che ogni anno si festeggia con piatti tradizionali preparati nei ristoranti della città ed una rievocazione storica per le strade del centro. Eventi che ricordano quanto forte sia il legame fra storia, cultura e gastronomia.

Fonte: Il Sole 24 Ore