Pavia, culla della storia longobarda e crocevia di cammini

Pavia, culla della storia longobarda e crocevia di cammini

Sono trascorsi i 500 anni (24 febbraio 2025) dalla battaglia di Pavia, uno degli eventi più significativi nella storia d’Italia e d’Europa. Un anniversario che rappresenta un’importante occasione per ricordare quello scontro che segnò il tramonto delle ambizioni francesi in Italia e il consolidamento del potere asburgico. Pavia, città dalla storia millenaria, in occasione di questo anniversario per tutto il 2025 è al centro di una serie di eventi che la rendono tappa imperdibile per scoprire le sue bellezze artistiche e culturali ma anche quelle naturalistiche visto che si trova nel curoe del Parco del Ticino. Non solo. Nell’anno del Giubileo, la città, Crossroads of Europe in quanto circa 12 tra itinerari e reti di cammini s’incrociano proprio al suo interno, è crocevia di tre cammini di pellegrinaggio che rivestono una grande importanza per l’Europa: la Via Francigena, il Cammino di San Martino di Tours e quello di Sant’Agostino.

La Battaglia di Pavia: la storia, la città e le arti

Da non perdere fino a dicembre 2025 la bellissima mostra multimediale “La battaglia di Pavia, 24 febbraio 1525: i tempi, i luoghi, gli uomini”, al Castello Visconteo di Pavia, che offre un’immersione multimediale nel contesto storico, militare e politico della battaglia ( a cura di Luigi Casali, Marco Galandra, Mario Rizzo). Dal 18 settembre 2025 all’11 Gennaio 2026 invece la mostra “Pavia 1525: la città, le arti, la battaglia” sempre al Castello Visconteo ( a cura di Francesco Frangi, Pietro Cesare Marani, Mauro Natale Laura Aldovini e Carmine Romano), restituisce al grande pubblico la splendida fioritura artistica e culturale che la città di Pavia conobbe nel Rinascimento, nella fase storica che precede e conduce all’evento per certi versi catastrofico del 1525, dall’altra sorprende il visitatore con la raffigurazione della battaglia, concepita e realizzata pochissimi anni dopo, negli spettacolari arazzi del Museo di Capodimonte, eccezionalmente concessi in prestito per il Cinquecentenario, tessuti negli anni 1530-1532 dalla manifattura fiamminga di Jan e Willem Dermoyen su disegni di Bernard von Orley.

I monumenti simboli della città

Tra i monumenti simbolo della città c’è senz’altro il Ponte coperto. L’attuale ponte sostituisce l’originario, iniziato nel 1352 sulle rovine di una precedente costruzione romana. Voluto da Galeazzo II Visconti all’indomani della conquista della città (1360) trovava la sua caratteristica nella copertura a volta. Successivamente, furono aggiunti nel 1599 una porta monumentale sulla testata dalla parte del Borgo Ticino, verso la metà del XVIII secolo una cappella in onore di San Giovanni Nepomuceno, patrono degli annegati. Nel 1944, durante la seconda Guerra mondiale, venne danneggiato e poi demolito nel 1948. Il ponte odierno, edificato nel 1951 e inaugurato dal Presidente Luigi Einaudi, collega il centro storico della città con il pittoresco borgo medievale al di là del fiume Ticino. Non si può trascurare il castello visconteo, edificato da Galeazzo II Visconti a partire dal 1360 e terminato in soli cinque anni. Più che castello militare di difesa fu una splendida e raffinata residenza di corte, sottolineata dalle eleganti bifore e trifore in cotto e dal raffinato gusto decorativo del cortile. Dei grandi cicli affrescati che impreziosivano sale, porticati e logge, rimangono alcune significative testimonianze come il decoro della Sala Azzurra, splendida di ori e lapislazzuli, forse sede della rinomata biblioteca viscontea, ricca di mille codici e ordinata da Francesco Petrarca.

Le chiese e i capolavori in stile romanico

Oltre ad essere crocevia di itinerari religiosi, Pavia è anche terra di santi con la presenza sul suo territorio di Papa Pio V Ghislieri, San Siro, patrono della città, Sant’Epifanio, San Boezio, San Lanfranco e altri ancora. Alcune chiese sono esempi unici a livello architettonico come la Basilica di San Michele, il più famoso ed importante monumento religioso medievale della città. Capolavoro dello stile romanico lombardo, la chiesa raccoglie testimonianze del periodo in cui Pavia era la capitale del regno italico: qui fu incoronato nel 1155 Federico Barbarossa. Anche la Basilica di San Pietro in ciel d’Oro, edificio, rinnovato nel XII secolo in forme romaniche, deve la sua fama a livello europeo alla presenza delle spoglie di Sant’Agostino, qui traslate nel VIII secolo dalla Sardegna per volontà del re longobardo Liutprando. C’è poi la chiesa di San Teodoro, dedicata ad uno dei santi protettori della città che accoglie al suo interno numerose testimonianze votive, dagli affreschi romanici dipinti sui pilastri ai cicli pittorici rinascimentali alla famosa Veduta di Pavia del primo Cinquecento (1522), straordinaria testimonianza di valore topografico dell’aspetto della città nel Rinascimento.

L’Università e i suoi cortili

L’importanza di Pavia si legge anche attraverso la sua Università e il suo ricco patrimonio storico architettonico che fanno della città un interessante mosaico dove ad ogni passo corrisponde un’immensa scelta culturale. A volte si è parlato della città come un museo a cielo aperto. l’Università ( cortili, aule, biblioteca e Museo). Quello ci Pavia è tra gli atenei più antichi d’Europa per fondazione: Galeazzo II Visconti ne promosse l’apertura nel 1361 attivando gli studi di diritto, medicina, filosofia e arti liberali. Da allora l’Università conobbe successive trasformazioni fino ad assumere l’impianto e le forme architettoniche attuali, grazie all’intervento del governo austriaco. Il palazzo dell’Università quindi comprende edifici di diversa epoca e funzione; presenta una forma a L ed è interamente porticato. Le aule storiche sono adorne di affreschi per lo più di gusto neoclassico e busti in marmo di personalità illustri legate alla storia dell’Università. Fra i cortili, il più suggestivo è forse quello “sforzesco” con porticato, cornici in terracotta e “occhi” un tempo ornati con teste d’angeli dalle braccia incrociate sul petto.

Fonte: Il Sole 24 Ore