Pedaggi, sulla rete di Autostrade per l’Italia aumenti dell’1,8%

Pedaggi, sulla rete di Autostrade per l’Italia aumenti dell’1,8%

Brindisi a metà per gli utenti delle autostrade italiane. Dal 1° gennaio 2025 i temuti adeguamenti tariffari, ovvero l’aumento dei pedaggi, sarà limitato a poco meno del 50% della rete nazionale: quella gestita da Autostrade per l’Italia (Aspi). Sul restante 50% invece non ci sarà alcun aumento. Lo comunica il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit).

La nota del Mit

Spiega una nota del dicastero guidato da Matteo Salvini: «A partire dal 1° gennaio 2025, le tariffe sulle autostrade italiane rimarranno invariate per tutte le 22 società concessionarie autostradali coinvolte nell’aggiornamento dei Piani economico-finanziari (Pef). La decisione, presa dal Mit in collaborazione con il ministero dell’Economia (Mef), si allinea all’orientamento dell’Autorità di regolazione dei trasporti. Per quanto riguarda la rete gestita dalla società Autostrade per l’Italia, che comprende circa 2.800 chilometri di autostrade (sui circa 6mila complessivi, ndr), è stato previsto un adeguamento tariffario dell’1,8%, corrispondente al tasso di inflazione programmato per il 2025, come stabilito dalla legge n. 193 del 16 dicembre 2024. Su richiesta del Mit, Autostrade per l’Italia ha confermato che gli sconti generalizzati per gli utenti saranno mantenuti. La sospensione di tali sconti avrebbe infatti comportato un aumento complessivo delle tariffe pari a circa il 3%. Infine, per la società concessionaria Salerno-Pompei-Napoli, è stato riconosciuto un incremento tariffario dell’1,677%».

L’imbuto al Brennero

Sempre dal 1° gennaio 2025 scatta il temuto imbuto, con il ristringimento a un’unica corsia per senso di marcia sul versante austriaco dell’autostrada del Brennero, per i lavori inderogabili sul ponte Lueg (a circa 6 chilometri dal confine con l’Italia, in territorio tirolese). Il rifacimento del viadotto, lungo 1,8 chilometri, durerà fino al 2030 e costerà 390 milioni di euro. La società autostradale austriaca Asfinag ha ribadito in più occasioni che non ci sono alternative al rifacimento completo del ponte realizzato ormai 50 anni fa. Si temono lunghe code di auto e Tir al valico più trafficato delle Alpi centrali. Si stimano circa 2,5 milioni di mezzi pesanti in transito ogni anno. Nei 180 giorni da bollino rosso e nero (traffico intenso) sarà comunque consentito il passaggio su due corsie, ma – per impattare meno sulla statica della struttura – i Tir dovranno viaggiare sulla corsia di sorpasso e le autovetture su quella normale. Un’operazione di gestione del traffico assai complessa, ma i test effettuati da Asfinag hanno dato esito positivo. La parola finale arriverà nei prossimi mesi, dalla prova sul campo. Inoltre, i paesini limitrofi, che sorgono lungo l’autostrada, temono l’assalto dei furbetti che lasciano la A13 per schivare le code. Come già avvenuto in altre situazioni simili in Austria, nelle giornate di traffico intenso sarà vietato bypassare il cantiere autostradale per immettersi sulla viabilità secondaria. Dal 2027, con i lavori ancora in corso, dovrebbe comunque riaprire definitivamente la seconda corsia.

Anche nel 2025, le autorità austriache continueranno ad applicare il sistema dei “dosaggi”, limitando in alcune giornate il passaggio dei camion a un massimo di 300 veicoli l’ora per evitare blocchi totali. Questa misura è stata duramente criticata dagli autotrasportatori italiani e dal ministero dei Trasporti, che ha accusato l’Austria di violare le normative europee sulla libera circolazione.

Fonte: Il Sole 24 Ore