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Pensione lavoratori precoci, ecco le nuove scadenze per fare domanda all’Inps
Il cosiddetto “Collegato lavoro” (legge 203/2024) ha modificato i termini di presentazione delle domande di riconoscimento delle condizioni per l’accesso al beneficio per i lavoratori precoci, che sono stati uniformati a quelli previsti per l’indennità di Ape sociale. Ora l’Inps (messaggio 598 del 17 febbraio 2025) fornisce alcune indicazioni di dettaglio. A decorrere dalla data di entrata in vigore del Collegato lavoro, spiega l’istituto, e quindi dal 12 gennaio 2025, le domande di riconoscimento delle condizioni per l’accesso al beneficio per i lavoratori precoci, in corrispondenza con le scadenze già fissate per l’indennità di Ape sociale, vanno presentate entro il 31 marzo, il 15 luglio e, comunque, entro il 30 novembre di ciascun anno. La norma prevede inoltre che le domande acquisite vengono accolte esclusivamente se, all’esito delle attività di monitoraggio, sono a disposizione le risorse di copertura.
La pensione per i lavoratori precoci
La pensione per i lavoratori precoci (articolo 1, commi da 199 a 205, della legge 232/2016, legge di Bilancio 2017) è una prestazione economica erogata, a domanda, ai lavoratori che possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età (lavoratori precoci), si trovano in determinate condizioni indicate dalla legge e perfezionano, entro il 31 dicembre 2026, 41 anni di contribuzione.
Quando l’Inps comunica se chi ha fatto richiesta ha diritto al beneficio
L’Inps spiega che con le nuove regole sono stati modificati i termini entro i quali l’Istituto deve comunicare l’esito dell’istruttoria a chi ha richiesto il beneficio dei lavoratori precoci. le predette comunicazioni sono effettuate, uniformemente a quanto previsto per l’indennità di APE sociale, entro il 30 giugno per le domande di verifica delle condizioni presentate entro il 31 marzo del medesimo anno, entro il 15 ottobre per le domande di verifica delle condizioni presentate entro il 15 luglio del medesimo anno, entro il 31 dicembre per le domande di verifica delle condizioni presentate oltre il 15 luglio, ma entro il 30 novembre del medesimo anno.
Che cosa accade se la richiesta è effettuata dopo la scadenza
L’Inps sottolinea che le domande presentate oltre i termini di scadenza del 31 marzo e del 15 luglio e, comunque, non oltre il 30 novembre saranno prese in considerazione esclusivamente dopo l’esito positivo del monitoraggio degli scrutini precedenti, una volta che è stata accertata la disponibilità delle risorse per la copertura.
Fonte: Il Sole 24 Ore