Pensioni, ecco la mappa delle uscite con l’Ape sociale

Oltre 113.800 domande accolte sulle 165.890 presentate. È il bilancio dell’Ape sociale nei suoi primi sette anni di vita, ovvero nel periodo compreso che va dal 2017 a tutto il 2023.

La fotografia è stata scattata dall’Inps nell’ultimo rapporto annuale e arriva proprio nel momento in cui il governo sta per dare con la manovra economica attesa a metà ottobre, a meno di ripensamenti dell’ultima ora, il via libera a un’ulteriore proroga almeno per il 2025 all’anticipo pensionistico.

Che non è altro che un sussidio economico di accompagnamento alla pensione di vecchiaia concesso a richiesta a specifiche categorie di lavoratori considerati “fragili”. Tra queste i disoccupati con almeno 30 anni di contribuzione, i caregiver, i soggetti con almeno il 74% di invalidità civile, e i lavoratori, con non meno di 36 anni di versamenti, che al momento della richiesta abbiano svolto “lavori gravosi” per almeno sei anni negli ultimi sette oppure per almeno sette anni negli ultimi dieci.

Il monitoraggio Inps

Il battesimo di questo sussidio, prorogato a più riprese, è avvenuto nel 2017. E dal monitoraggio dell’Inps emerge che i richiedenti di Ape sociale hanno sfiorato quota 39mila nel primo anno di applicazione, con un numero medio di domande liquidate pari a circa 16mila all’anno tra il 2017 e il 2023.

L’Istituto presieduto da Gabriele Fava osserva che «i tassi di respingimento delle domande non sono trascurabili, ma sono scesi dal 50% medio del primo biennio al 22% del 2022, un valore comunque piuttosto elevato». La durata media della prestazione ha subito alcune oscillazioni nel corso degli anni (tra i 38 e i 42 mesi) mentre l’onere mensile pro-capite è variato in media tra i 1.000 e i 1.100 euro. A livello geografico fin qui l’Ape sociale è stato caratterizzato da una distribuzione sostanzialmente omogenea, con un numero maggiore di beneficiari nel Mezzogiorno dove è concentrato il 31% dei sussidi.

Fonte: Il Sole 24 Ore