Per Drumohr tre aperture in Italia e accelera sulla collezione donna
Tra department store e negozi monomarca lo sviluppo retail segna un cambio di passo nello sviluppo del marchio Drumohr, fondato nel 1770 e oggi parte del gruppo bresciano Ciocca, attivo nella produzione di calze da 110 anni. «Abbiamo aperto una boutique dedicata alla collezione uomo nel centro di Roma, in via di Campo Marzio. Nei prossimi mesi, invece, amplieremo il punto vendita di Torino in via Lagrange per fare spazio alla collezione donna e abbiamo in programma un’altra apertura importante: a Milano, in via della Spiga», spiega l’amministratore delegato Michele Ciocca.
Lo sviluppo della linea donna
Il rafforzamento della rete di negozi monomarca, cui si aggiungono i corner in Rinascente a Milano, Roma Piazza Fiume e Firenze e 420 punti vendita multimarca tra Italia ed estero, è un tassello importante nella crescita del marchio, complice l’ampliamento della collezione donna che oggi assorbe circa il 20% del fatturato e che Ciocca punta a portare al 50 per cento: «Abbiamo voluto vestire le mogli dei clienti Drumohr mantenendo gli elementi chiave del marchio, come i colori accesi o i motivi jacquard, e reinterpretandoli in chiave femminile e contemporanea e sta dando nuovo impulso alla linea donna. Così abbiamo necessità di trovare spazi commerciali ad hoc che raccontino il nuovo capitolo di questo libro».
La doppia anima del brand
Il libro di cui parla Ciocca comincia nel 2006 quando suo padre, appassionato del marchio Drumohr, ha rilevato il marchio e una parte dell’archivio a un anno dal fallimento dell’azienda. E gli ha poi affidato questo progetto ponte tra Italia e Regno Unito, il cui minimo comune denominatore sono le eccellenze: «La sostanza è tutta italiana, visto che i capi sono prodotti nella nostra azienda ma l’heritage rimane forte nella creatività. Cerchiamo di coniugare due mondi: abbiamo replicato e mantenuto lavorazioni tipiche scozzesi e gran parte delle materie prime arriva ancora dal Regno Unito, ma l’innovazione italiana, sia a livello di design sia di tecnologia, gioca un ruolo importantissimo», spiega l’amministratore delegato.
Questa doppia anima rappresenta un volàno internazionale per il marchio, che ha chiuso il 2021 a 10,5 milioni di euro ed ha in previsione di concludere il 2022 con un fatturato tra i 12 e i 13 milioni di euro: «Realizziamo il 50% dei ricavi oltre confine. Il mercato estero principale è il Giappone, che pesa per il 25% circa, poi ci sono Corea del Sud, Stati Uniti e Nord Europa. Anche sul fronte retail mi piacerebbe guardare oltre confine, iniziando dall’Europa – spiega Ciocca – anche se dopo le aperture italiane cui abbiamo lavorato negli ultimi anni per un po’ ci fermeremo». Drumohr è già presente in alcuni dei department store più noti, come Isetan a Tokyo e Le Bon Marché a Parigi.
Il canale digitale
Accanto al retail fisico ci sono anche i canali digitali che stanno registrando una crescita: «Siamo entrati in alcune piattaforme come Farfetch grazie ai nostri clienti fisici e stanno andando molto bene. Poi abbiamo la piattaforma ecommerce, che abbiamo riportato in house durante la pandemia, e oggi rappresenta il terzo negozio per fatturato». Tra le novità del brand anche il lancio della linea bambino, prodotta e distribuita dall’azienda italiana La stupenderia.
Fonte: Il Sole 24 Ore