Per la Cipolla Rossa di Tropea un business da 60 milioni

Per la Cipolla Rossa di Tropea un business da 60 milioni

La Dop economy è un modello virtuoso tutto italiano che dietro alle vere e proprie portaerei del food come il Grana padano, il Parmigiano reggiano, Prosciutto di Parma e Aceto Balsamico di Modena annovera anche alcuni veri e propri miracoli di economia territoriale. Tra questi c’è ad esempio la Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp, prodotto per il quale l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e la repressione delle frodi (Icqrf) ha appena rinnovato per i prossimi tre anni l’autorizzazione a effettuare i controlli all’ente Csqa (Certificazione Sicurezza Qualità Agroalimentare).

Un prodotto apparentemente di nicchia ma che invece, secondo i dati resi noti dal Csqa, può contare su una filiera da 20mila tonnellate di produzione certificata (di cui il 20% destinata alla trasformazione), 170 operatori e un fatturato al consumo di 60 milioni di euro.

Tra gli artefici di questo successo il Consorzio di tutela Cipolla Rossa di Tropea che dal 2008 valorizza questa produzione con l’obiettivo di accompagnare la crescita della filiera e creare valore per gli operatori dai produttori ai confezionatori. E i numeri sviluppati sul mercato confermano a maggior ragione per piccole produzioni, e in particolare al Sud, l’importanza di avere un organismo di tutela che possa fare da cabina di regia per i produttori e il territorio. Molte le iniziative e le progettualità nell’ambito della promozione e della comunicazione sviluppate dal Consorzio come anche nel turismo enogastronomico con l’iniziativa “Tropea Experience” messa in piedi insieme con gli operatori del territorio.

Senza dimenticare le importanti funzioni svolte in materia di controllo e di vigilanza nei punti vendita e sul web. Sotto questo profilo, ovvero quello della promozione e valorizzazione, da non dimenticare i bandi europei “Agrip” che sarà possibile attivare insieme con altri prodotti ortofrutticoli calabresi e italiani Dop e Igp e i progetti di ricerca indirizzati alla sostenibilità e alla soluzione delle criticità legate ai cambiamenti climatici.In questo contesto va annoverata anche la scelta di confermare, per un altro triennio, l’incarico a effettuare i controlli all’istituto Csqa che tra l’altro ha in programma lo sviluppo di una nuova metodica di controllo.

«Nell’era dell’intelligenza artificiale anche nella delicata fase dei controlli – ha commentato il presidente del Consorzio della Cipolla Rossa di Tropea Igp, Giuseppe Laria – è necessario cercare di garantire tempestività e precisione nella rilevazione dei dati di certificazione, di produzione e vendita. Con Csqa raggiungeremo l’informatizzazione immediata, su piattaforma on line, delle diverse operazioni relative al sistema di controllo. Per cui si potrà disporre in tempo reale dei numeri sulle quantità certificate in fase di produzione e di vendita”.“La nostra conferma come ente di controllo – ha aggiunto il direttore generale e ad di Csqa – Pietro Bonato – è il risultato del lavoro sinergico svolto sul fronte della garanzia e della valorizzazione di questo prodotto, simbolo della terra e della produzione ortofrutticola calabrese”.

Fonte: Il Sole 24 Ore