Perché Elon Musk chiede i nostri dati sanitari su X?
Elon Musk vuole rendere Grok un medico artificiale provetto oppure semplicemente vuole conoscere meglio i propri utenti X, anche dal punto di vista sanitario. Fatto sta che negli Usa gli utenti di X gli stanno tenendo corda: hanno inviato radiografie, risonanze magnetiche, TAC e altre immagini mediche a Grok, il chatbot di intelligenza artificiale di questo social. In cambio, Grok formula una diagnosi. Tutto è partito da una richiesta dello stesso Musk: Grok “è ancora in fase iniziale, ma è già abbastanza preciso e diventerà estremamente valido”, ha dichiarato in un post.
La speranza è che se un numero sufficiente di utenti fornisce all’IA le proprie scansioni, alla fine l’IA diventerà brava a interpretarle con precisione. Per Musk c’è tutto da guadagnare: avrà una IA più potente, che potrà monetizzare in vario modo; renderà più attraenti gli abbonamenti di X – che bisogna pagare per usare Grok; forse anche amplierà così il pubblico interessato a stare su X e ne conoscerà meglio i profili, due fattori utili per sostenere la pubblicità, ora in forte calo. Nei primi sei mesi del 2024 X (ex Twitter) ha registrato una flessione del 24% dei ricavi pubblicitari nel 2024, pari a 238 milioni di dollari in meno, dopo un 2023 pure critico.
Musk insomma può sorridere di fronte alla fiducia accordata dagli utenti, disposti a condividere informazioni tra le più private che si possano immaginare. Gli utenti invece, chissà: i problemi che ne possono loro derivare sotto il profilo privacy e non solo sono numerosi.
Nella sua policy sulla privacy, l’azienda ha dichiarato che non venderà i dati degli utenti a terzi, ma li condividerà con “società collegate”; la policy dice anche che X non mira a raccogliere informazioni personali sensibili, compresi i dati sanitari, ma molti esperti hanno colto una contraddizione tra questo punto e la richiesta di immagini sanitarie per Grok.
Di fondo non è chiaro come X userà questi dati, davvero. In Europa, almeno per il momento, le leggi sono più tutelanti; è altrettanto vero però che X vuole usare i nostri post per addestrare Grok (a differenza di Meta che ha sospeso l’utilizzo in Europa proprio per via delle nostre regole più restrittive di quelle Usa). E dobbiamo negare noi a X il consenso a quest’utilizzo. Non si è arrivati ancora però – e forse mai si arriverà – a chiedere agli europei di fornire dati sanitari ad hoc a Grok.
Fonte: Il Sole 24 Ore