Perché i manager devono tornare a studiare filosofia
Cosa c’entra la filosofia con il management? Socrate con i business plan? L’accostamento può sembrare controintuitivo, ma in realtà non lo è. Nell’universo della gestione d’impresa, dove la maggior parte dei manager è costretta a prendere decisioni in fretta nel nome della massima efficienza, spesso c’è poco tempo per riflettere.
Eppure qualche volta fermare le lancette dell’orologio può essere molto utile. La filosofia in questo senso è una disciplina molto preziosa: ci pone le domande di base sulla nostra esistenza, sulla nostra identità, sul nostro ruolo nel mondo e sui modelli che possono ispirare le nostre azioni.
L’autore
Santiago Iñiguez de Onzoño è una delle figure di riferimento nel mondo del management europeo. Presidente della IE University di Madrid, che comprende una delle migliori business school del Vecchio Continente, è anche nei board di molte altre istituzioni universitarie (cinesi come la Renmin o l’Antai, francesi come la Mazars, brasiliane come la Fundaçao Getulio Vargas e italiane come la Luiss).
Il Financial Times l’ha definito «una delle figure più importanti nel promuovere le business school europee nel mondo». E’ stato anche il primo a ricevere il Founders Award by Thinkers 50, riconoscimento mondiale per i grandi del management. Dean of the Year nel 2017 secondo Poets & Quants, è stato membro dei board delle più importanti associazioni di certificazione di qualità delle business school, Amba ed Equis, oltre che fondatore di Reinventing Higher Education conference.
Il libro: Philosophy Inc
Con il suo ultimo libro Philosophy Inc: Applying Wisdom to Everyday Management (edito da Palgrave Macmillan), Santiago continua il discorso già avviato con il precedente In an Ideal Business: How the Ideas of 10 Female Philosophers Bring Value into the Workplace. Ovvero rileggere le teorie del management alla luce del pensiero e soprattutto della saggezza dei grandi della filosofia, da Socrate per la leadership dell’umiltà a Wittgenstein per la visione del futuro, dall’etica (Kant, ovviamente) al rispetto (Schopenhauer) fino ad Aristotele per l’indispensabile sense of humour che ogni buon manager deve tenere in tasca.
Fonte: Il Sole 24 Ore