Perché la Banca centrale cinese taglia ancora i tassi

La situazione è critica. Lo stimolo c’è, ma non si vede perchè è monetario quindi non c’è garanzia che si traduca in una ripresa dell’economia reale. Ora più che mai la Banca centrale cinese ha in mano il pallino dell’economia al punto da procedere a un nuovo taglio dei tassi a tre giorni di distanza dalla manovra su prime time e pronti contro termine. L’economia cinese non può non ripartire, a qualsiasi costo. Cosi la Banca guidata da Pan Gongsheng porta al 2,3% i tassi Mlf a un anno con una nuova mossa a sorpresa giù di 20 punti base a sostegno dell’ economia.

Nuovo blitz

Dopo la sforbiciata del 22 luglio di 10 punti base al prime rate Lpr a uno e a 5 anni, ha emesso 200 miliardi di yuan (27,5 miliardi di dollari) in prestiti a un anno al 2,3% nell’ambito della linea di prestiti a medio termine (Mlf), in calo di 20 punti base.

La Banca centrale cinese in un mondo in cui gli Istituti sono allergici ai tagli ha sorpreso i mercati conducendo, per la seconda volta questa settimana, un’operazione non programmata di limatura sui prestiti con tassi nettamente più bassi, negli sforzi per fornire stimoli a sostegno di un’economia in difficoltà. L’istituto ha immesso nei mercati 235,1 miliardi di yuan con pronti contro termine a 7 giorni all’1,7% dall’1,8%.Il taglio al tasso Mlf, che è quello con il quale la Banca centrale presta denaro alle istituzioni finanziarie, è il primo in quasi un anno mentre Pechino tenta di fornire stimolare alla crescita economica in fase di stallo.

La post pandemìa

L’ultimo intervento era stato di 15 punti base, effettuato ad agosto 2023 per sostenere la ripresa post-pandemia della Cina. In genere, le decisioni sul tasso Mlf arrivano a metà mese e per un tempo lunghissimo il prime è rimasto invariato.

La serie di misure adottate sui tassi rimarca ancora il ricorso della Cina alla leva monetaria per rianimare soprattutto la fiducia delle imprese e la domanda delle famiglie, nell’ambito della grave crisi del settore immobiliare. Il governatore Pan Gongsheng, tra l’altro, aveva detto a giugno che il tasso di pronti contro termine inverso (reverse repo) a 7 giorni avrebbe svolto essenzialmente il ruolo di tasso di riferimento principale.

Fonte: Il Sole 24 Ore