Perdasdefogu a tutto libri! – Il Sole 24 ORE

Il sogno si è avverato: far leggere chi non leggeva. Poi, grazie alla perseveranza e un po’ di testardaggine, è arrivato il resto: scrittori, giornalisti e pubblico. Libri e cultura. E quell’appuntamento “7Sere, 7Piazze, 7Libri” nato quasi in sordina mettendo assieme, per sette giorni, sette piazze e sette libri a Perdasdefogu è diventato evento nazionale e taglia il traguardo dei 14 anni con l’edizione 2024 in programma dal 29 luglio al 4 agosto. «Merito degli autori che sanno essere chiari e riescono a tenere un rapporto con i lettori».

Giacomo Mameli, giornalista, ideatore e direttore artistico del Festival, non nasconde la soddisfazione per il ricco calendario che accompagna l’evento diventato anche itinerante. «La nostra idea è stata da subito quella di far leggere chi non leggeva – racconta – e, per questo motivo abbiamo deciso di puntare su scrittori giornalisti. Non per osannare la nostra categoria, ma perché senza suonarsela troppo e con il linguaggio diretto e schietto, i giornalisti riescono ad essere immediati e farsi capire subito». Il tutto con un primo bilancio più che positivo, per usare le parole del direttore artistico: «Nel corso della prima edizione vennero venduti 11 libri, nell’ultima 560». Punto fermo di questo Festival, il ricordo di Gabriel Garcia Marquez. «Perdasdefogu è l’unico paese che ha intitolato una piazza “Cent’anni di solitudine”». Eppoi il programma.

Il programma

« Sarà una settimana con scrittori internazionali e nazionali, con pagine di ottima letteratura rifletteranno sui tormenti e i fermenti in questo periodo di metamorfosi epocali nel mondo». Non a caso è prevista l’apertura, nella Piazza Cent’anni di solitudine, col ricordo di Gabriel Garcia Màrquez a dieci anni dalla morte. Poi il ritratto di due grandi scrittrici sarde scomparse nei mesi scorsi: Maria Giacobbe (l’autrice del “Diario di una maestrina”, 1957) e Michela Murgia con i commenti affidati a Gigliola Sulis (Università di Leeds), Paola Soriga e Lilli Pruna.

«Sono i temi che sollecitano lettori sempre più esigenti. Perché crediamo che l’uso corretto del linguaggio, della cura delle parole proposte da autori di prima firma, aiutino a capire una società in frenetica mutazione – prosegue Mameli-. Sfida che parte da un piccolo paese che, tra isolamento e spopolamento, vive la sua estate nel segno della cultura».

Una settimana con testi che stanno calamitando le scelte dei lettori. Dal tema dello scorso anno (“Ultimo viene il corvo” di Italo Calvino: “Io poi, che la guerra sia finita non ci credo”) a un tema rimasto drammaticamente attuale, le guerre: con un insegnamento tratto dal De Rerum Natura di Lucrezio: “Con le parole non con le armi”, “Dictis non armis”.

Fonte: Il Sole 24 Ore