Piantedosi: «Sui passaporti svolta a favore degli utenti. Sicurezza, le città non sono sguarnite»

Piantedosi: «Sui passaporti svolta a favore degli utenti. Sicurezza, le città non sono sguarnite»

Sui passaporti rivendica lo «sforzo notevole» per risolvere il caos e i «primi apprezzamenti» degli utenti, sull’immigrazione «l’avvio di un processo di dialogo regionale nel Nord Africa» e l’obiettivo di aprire «al più presto» i centri in Albania. Ma è sulla sicurezza delle città, dopo i fatti di Milano, che il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, tiene a replicare alle «affermazioni semplicistiche» del sindaco Beppe Sala. Annunciando al Sole 24 Ore un potenziamento del sistema delle espulsioni e difendendo le forze dell’ordine: le aggressioni agli agenti «contraddicono la narrazione di un territorio sguarnito».

Ministro, partiamo dai passaporti. L’agenda prioritaria sta dando i suoi frutti? Possiamo rassicurare i cittadini in vista dei viaggi estivi?

Con lo sforzo messo in campo, sia in termini di impiego di uomini sia di organizzazione delle modalità di prenotazione, abbiamo dato una svolta nella direzione auspicata dai cittadini. Al momento i risultati sono positivi. Ad aprile gli appuntamenti sono stati 354.500 a fronte dei 230mila dell’aprile 2023. Prevediamo di rilasciare quest’anno oltre 3,4 milioni di passaporti rispetto ai 2,726 milioni del 2023. Uno sforzo notevole considerando quanto le Questure siano impegnate anche su altri versanti, ma grazie al quale abbiamo con piacere riscontrato i primi apprezzamenti degli utenti e delle organizzazioni del comparto turistico.

Estate, tempo anche di sbarchi. Lei ha incontrato gli omologhi di Libia, Tunisia e Algeria prima che la premier Meloni volasse a Tripoli. Quale l’obiettivo?

Considero molto importante l’incontro del 2 maggio perché ha posto le basi per l’avvio di un processo di dialogo regionale nel Nord Africa. Abbiamo condiviso l’obiettivo di coordinare gli sforzi per presidiare più efficacemente le frontiere nell’area del Sahel, consapevoli che per ridurre le partenze irregolari bisogna intervenire prima che i migranti giungano sulle coste nordafricane. Ma soprattutto perché abbiamo rafforzato il convincimento che le migrazioni connesse al traffico di esseri umani sono un problema comune tra tutti i Paesi che ne sono interessati.

Fonte: Il Sole 24 Ore