Piero Antinori: «L’estirpazione dei vigneti è una scelta estrema»

«L’estirpazione dei vigneti è l’ultima spiaggia: in Italia ci auguriamo vivamente che non si verifichino le condizioni per arrivare a quella che considero una scelta estrema».

Il marchese Piero Antinori – presidente onorario dell’azienda toscana di famiglia che da più di seicento anni porta il suo cognome – commenta così a Il Sole 24 Ore la notizia del piano messo a punto Oltralpe e che si è concretizzato con l’invio formale alla Commissione Ue. In particolare la Francia chiede a Bruxelles di poter utilizzare 120 milioni di euro di fondi propri per estirpare circa 30mila ettari. Vorrebbe inoltre inserire nella prossima Pac post 2027 l’estirpo temporaneo come misura nella nuova Ocm vino.

«La viticoltura è una ricchezza per tantissime parti d’Italia, che storicamente hanno basato la loro economia sulla viticoltura e quindi sarebbe un peccato operare con queste modalità. Credo che puntando sulla qualità, come in Italia stiamo facendo, si riesca a scampare questo pericolo», dice.

A Ortigia ospite del ministro Francesco Lollobrigida al padiglione Masaf, l’imprenditore toscano che ha fatto la storia dell’enologia mondiale con prodotti icona come il Tignanello commenta con la consueta eleganza la targa ricevuta dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso, quale rappresentante dell’eccellenza italiana.

«Considero questo premio un riconoscimento per tutti quei produttori che negli ultimi cinquant’anni hanno contribuito a rendere il vino italiano protagonista su tutti i principali mercati internazionali», dice. Con lui ci sono Marina Valensise, presidente della fondazione culturale Inda e l’astronauta Walter Villadei.

Fonte: Il Sole 24 Ore