pioggia e neve al Nord, siccità al Sud”
Ci sono stati due inverni in Italia. Quello a Nord ha portato piogge e neve in quota come non se ne vedevano da anni. Dagli appennini in giù, e in particolare nelle regioni del Sud e isole, invece, l’emergenza siccità si è aggravata.
Da oggi sul sito del Sole 24 Ore è disponibile una pagina realizzata da Lab24 e in collaborazione con Fondazione CIMA, che riporta i dati aggiornati sulle variabili più significative per monitorare lo stato dell’acqua, della neve, dell’umidità dei terreni e della temperatura nelle varie provincie italiane. Con dati puntali e costantemente aggiornati, su base mensile, dal 2011 a oggi.
I due inverni italiani
L’ultima fotografia disponibile ci dice che dopo due anni di deficit, l’equivalente idrico nivale (Swe), indicatore che definisce l’acqua contenuta nella neve, è salito a livello nazionale dal +1% di aprile al +42% odierno rispetto alla media 2011-2022. Si tratta di un valore chiave, perché lo scioglimento della neve in primavera, e dunque la sua quantità, riempie i nostri bacini idrografici.
«Il recupero è avvenuto sulla coda dell’inverno – precisa Francesco Avanzi, ricercatore di Fondazione CIMA – sul bacino del Po siamo passati da fine febbraio, quando avevamo un deficit di equivalente idrico nivale del 60%, al +40% attuale. Per questo periodo dell’anno siamo in uno degli anni con più neve dal 2011 a oggi. E metà della nostra neve, va nel bacino del Po».
Fondazione CIMA è un ente di ricerca e centro di competenza del Dipartimento della Protezione Civile Italiana in materia di rischi legati ai cambiamenti climatici (alluvioni, incendi boschivi, siccità).
Fonte: Il Sole 24 Ore