Pirelli, Governo avvia procedura su violazione del Golden Power

Palazzo Chigi ha messo sotto esame Cnrc, il socio cinese di Pirelli per un’ipotesi di violazione del Golden Power. Il governo italiano, ha fatto sapere Pirelli, ha avviato un procedimento amministrativo per la possibile violazione del ’golden power’ da parte del socio cinese China National Tire and Rubber Corp. (Cnrc). In una nota, il gruppo della Bicocca ha reso noto al mercato che Marco Polo International Italy (’MPI’), anche per conto di Cnrc, ha trasmesso a Pirelli copia del provvedimento del 31 ottobre 2024 notificato a Cnrc dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. In pratica, il governo «ha ritenuto di avviare un procedimento amministrativo per la possibile violazione da parte di Cnrc delle prescrizioni contenute nel dpcm del 16 giugno 2023 con il quale sono stati esercitati i poteri speciali del golden power». In particolare, si legge nella nota, «il procedimento riguarda la potenziale violazione della prescrizione di garantire l’assenza di collegamenti organizzativi-funzionali tra Pirelli da una parte e Cnrc dall’altra».

Secondo quanto ricostruito negli ambienti finanziari, oggetto del provvedimento sarebbe il doppio incarico di alcuni consiglieri Pirelli che rivestirebbero anche ruoli manageriali in società che controllano il gruppo Pirelli. Un doppio ruolo che, appunto, sarebbe ora sotto esame del provvedimento amministrativo in corso.

Palazzo Chigi ha fissato il termine per la conclusione del procedimento in 120 giorni decorrenti dalla data di notifica del provvedimento. Cnrc ha comunicato a Pirelli di «ritenere di aver sempre rispettato le prescrizioni del Dpcm Golden Power ed è confidente di chiarire la propria posizione durante il procedimento», si legge ancora nella nota. Il nuovo “dossier” arriva dopo importanti modifiche negli equilibri del gruppo della Bicocca. Dopo l’uscita di Brembo, che ha completato la vendita della partecipazione del 5,58%, Camfin e la Mtp si sono rafforzate nel capitale del gruppo degli pneumatici, preannunciando di voler salire fino al 29,9%. Tutto questo mentre è ancora in fase di verifica da parte del consiglio di amministrazione di Pirelli il tema del consolidamento della quota del 37% del gruppo italiano in capo al socio cinese, ChemChina, dopo i vincoli di governance legati al Golden Power. Un dossier, quello del controllo, che con ogni probabilità si chiuderà entro fine anno. Il sistema Camfin-Mtp oggi è al 25,7% del capitale di Pirelli. I piani, però, appaiono ancora più ambiziosi. Sulla carta l’uscita di Brembo avrebbe dunque potuto indebolire il fronte italiano che fa da contraltare al socio cinese ChemChina, a cui fa capo il 37% di Pirelli. Non è stato così. Anzi. Gli ultimi acquisti di Camfin, ma soprattutto la volontà della holding di arrivare al 29,9% del capitale di Pirelli, compensano il disimpegno del gruppo di Alberto Bombassei.

Fonte: Il Sole 24 Ore