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Pirelli supera i target 2024: ricavi a 6,77 miliardi. Pronto un piano anti-dazi
Pirelli ha chiuso il 2024 con risultati superiori ai target e alle attese degli analisti. I ricavi sono stati pari a 6.773,3 milioni di euro (6,7 miliardi il target), in crescita dell’1,9% rispetto al 2023, con una crescita organica pari a +4,4% (-2,5% l’impatto dei cambi e dell’iperinflazione in Argentina e Turchia). L’High Value rappresenta il 76% del fatturato totale (75% nel 2023), con andamento dei volumi complessivi positivo per il +1,9%.
L’utile netto è salito dell’1% a 501,1 milioni rispetto ai 495,9 milioni del 2023, con un balzo del 53,1% nel quarto trimestre a 130 milioni (da 84,9 milioni del quarto trimestre 2023) e «riflette i minori oneri fiscali».
Il price/mix ha registrato nel 2024 un incremento del +2,5% (in linea con il target). Il risultato operativo rettificato sale a 1.060,5 milioni (+5,9%), grazie a un «miglioramento del price/mix ed efficienze che hanno più che compensato l’impatto negativo delle materie prime e dell’inflazione». Il margine ebit adjusted sui ricavi sale al 15,7% (circa 15,5% il target). Il flusso di cassa netto ante dividendi è pari a +533,9 (+508,9 milioni di euro nel 2023) superiore al target “fra 500 e 520 milioni. Migliora la posizione finanziaria netta, pari a -1.925,8 milioni al 31 dicembre 2024 (-2.816,2 milioni di euro al 30 settembre 2024 e -2.261,7 milioni al 31 dicembre 2023) con un rapporto pfn/Ebitda adjusted pari a 1,27 volte. Il target indicava una pfn a -1,95 mld. La proposta di distribuzione del dividendo sarà esaminata dal cda in programma il prossimo 26 marzo. Il Piano Industriale al 2024-2025 prevede un pay-out di circa il 50% del risultato netto consolidato 2024.
Il piano anti-dazi
Pirelli «in caso di introduzione di dazi, sta definendo un piano di mitigazione con l’obiettivo di garantire i target di piano di generazione di cassa e di riduzione del debito e la parte bassa della guidance sull’Adjusted Ebit». Lo comunica il gruppo in una nota dopo l’esame dei risultati preliminari per il 2024. I target di Pirelli per il 2025 non includono l’impatto di eventuali dazi Usa «considerata l’incertezza su applicazione, modalità e tempistiche di tali misure». Il gruppo non può ignorare però il fatto che «lo scenario globale nel 2025 è in continua evoluzione ed è caratterizzato da un rischio crescente a livello geopolitico per le incertezze commerciali legate alla potenziale introduzione di dazi, con conseguenti impatti sulla crescita economica, sull’inflazione e sui consumi.
Fonte: Il Sole 24 Ore