Plant based, 7 italiani su 10 comprano prodotti alternativi alla carne e al latte

Sette famiglie su 10 (cioè 17,7 milioni) consumano prodotti a base vegetale e quasi una famiglia su due li acquista abitualmente. Sono alcune tendenze sul mercato del plant based in Italia che emergono dell’analisi commissionata dal Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food all’Istituto di ricerca NielsenIQ.

Semplificando, si tratta di quei prodotti nati da ingredienti vegetali per affiancare e almeno in parte sostituire l’apporto proteico tradizionalmente riservato a carni e formaggi (e non quindi tutti i prodotti vegetali in sé).
E il consenso – non solo in Italia, dove il mercato vale 680 milioni – emerge verso ognuna delle diverse categorie merceologiche di questo comparto: secondo la ricerca, 13 milioni di famiglie italiane (51%) consumano “secondi vegetali” – come burger, affettati vegetali o sostituti dei formaggi, ecc. – e lo fanno una volta alla settimana. Mentre 10,7 milioni (42%) acquistano “bevande vegetali”», rileva NielsenIq. Più contenuto invece il numero di famiglie in cui si consumano “alternative vegetali allo yogurt”, ovvero 4,3 milioni (17%), o anche “gelati e dessert a base vegetale”, pari a 3,4 milioni (13%).

«I prodotti a base vegetale sono figli del nostro tempo e rispondono a un’esigenza, dichiarata e percepita, del consumatore. Non sono una semplice moda, ma esprimono una chiara tendenza – dicono da NielsenIq – andando incontro alle nuove abitudini alimentari degli italiani. Sono scelti da famiglie che desiderano adottare una dieta alimentare varia ed equilibrata, in cui il consumo di alimenti a base di proteine vegetali possa affiancare e non andare in sostituzione a quello basato sulle proteine animali».

«Alle scelte consapevoli del consumatore le nostre aziende rispondono portando sulle tavole prodotti di qualità, versatili, buoni e semplici da preparare – afferma Sonia Malaspina, presidente del Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food – Il mercato dei prodotti a base vegetale è cresciuto negli ultimi anni ed è destinato a svilupparsi ulteriormente per una ragione molto semplice: i prodotti a base vegetale incontrano e appagano le richieste di tanti consumatori. Del resto, cibi come le polpette di melanzane, le panelle di ceci o le bevande di mandorla, solo per citarne qualcuno, fanno parte da sempre della nostra cultura culinaria».

Le famiglie acquirenti “non occasionali” – circa 12,2 milioni – risultano più concentrate nel Nord Italia. Si tratta di persone con un’età media di circa 25-54 anni, che vivono prevalentemente in nuclei familiari medio-grandi, in cui il responsabile acquisti è in età centrale (45-50anni) e con figli dagli 11 anni in avanti. Ricercano «cibi e bevande con garanzie di caratteristiche nutrizionali e gusto». L’identikit? «Sono sportivi, con molteplici interessi e una buona affinità con la rete. Critici e attenti a ciò che mangiano, leggono e si informano su ciò che acquistano e sono assai curiosi e aperti alle novità».

Fonte: Il Sole 24 Ore