
Plasmon, domani l’incontro con l’ad sul futuro dello stabilimento di Latina
«Domani incontriamo i vertici italiani della Kraft Heinz per cercare di capire le sorti dello stabilimento Plasmon di Latina», dice Angelo Paolella, segretario nazionale della Flai-Cgil responsabile dell’industria alimentare. I sindacati sono preoccupati: secondo le indiscrezioni riportate dal Sole 24ore, la multinazionale Kraft Heinz, quotata Wall Street, avrebbe dato un incarico esplorativo alla banca d’affari Houlihan Lokey per valutare acquirenti del marchio Plasmon. «Sappiamo già però che venerdì 7 marzo sarà difficile avere risposte – dice Paolella – la cessione di attività da parte di multinazionali estere fa parte delle operazioni decise dall’headquarter del gruppo, il management italiano non ha margini su queste operazioni e spesso viene informato solo alla fine».
Sulle paure dei sindacati influisce il precedente della cessione alla Newlat dello stabilimento Plasmon di Ozzano Taro, avvenuto nel 2015. Qui la produzione di latte in polvere e liquido a marchio Plasmon, su licenza Heinz, è continuata fino a un anno e mezzo fa, poi la multinazionale ha deciso di spostarne la produzione all’estero. resta invece ancora di proprietà di Kraft Heinz lo stabilimento Plasmnon di Latina, dove vengono prodotti i biscotti per bambini e gli omogeneizzati. Ed è proprio il futuro di questo sito produttivo a a preoccupare oggi i lavoratori e i loro rappresentanti.
«Le indiscrezioni indicano Newlat come possibile acquirente – dice il dirigente della Flai – ma l’azienda non conferma e non smentisce». Lo stabilimento di Latina è storico e occupa 277 lavoratori. «Dallo scorso settembre a Latina c’è la cassa integrazione – dice Paolella – i volumi produttivi sono diminuiti e non si lavora più a pieno regime. Da tempo stiamo chiedendo alla Kraft Heinz un piano di rilancio del sito. Non siamo preoccupati che lo stabilimento possa chiudere, si tratta di una fabbrica e di un marchio storico. Ma se il mercato continua a non andare bene, prima o poi la cassa integrazione finisce e scattano gli esuberi».
Se l’azienda ha accettato di incontrare i sindacati domani, dal governo non è arrivata ancora nessuna convocazione, nonostante la Fai-Cisl, la Flai-Cgil e la Uila-UilF abbiano chiesto di essere ascoltate dai ministeri competenti. «Entro marzo ci aspettiamo il perfezionamento di eventuali offerte per l’acquisto della Plasmon», dice Paolella. I tempi sono stretti.
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Fonte: Il Sole 24 Ore