Pnrr, Foti al debutto: chiusi in extremis i 67 obiettivi del secondo semestre

Pnrr, Foti al debutto: chiusi in extremis i 67 obiettivi del secondo semestre

Entro domani l’Italia trasmetterà alla Commissione europea la richiesta di pagamento della settima rata Pnrr da 18,25 miliardi di euro. Arriverà in queste ore la dichiarazione, da parte del Governo, di aver raggiunto tutti i 67 obiettivi del secondo semestre 2024, vincolati però alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, attesa stasera, dell’ultimo decreto legge approvato il 23 dicembre dal Consiglio dei ministri, che contiene due disposizioni urgenti necessarie proprio per poter dichiarare centrati altrettanti target. Sarà il primo traguardo tagliato ufficialmente al fotofinish dal ministro Tommaso Foti dopo il passaggio di consegne con Raffaele Fitto, “migrato” a Bruxelles nel ruolo di vicepresidente esecutivo dell’Esecutivo comunitario.

Contratti Ppa da rinnovabili, ecco il primo correttivo normativo

Gli obiettivi interessati dal provvedimento sono di competenza del ministero dell’Ambiente e del ministero dell’Istruzione. Il primo si riferisce alla quarta riforma “Mitigazione del rischio finanziario associato ai contratti Ppa da fonti rinnovabili” del capitolo RepowerEu, ossia quelli che permettono alle aziende di acquistare energia pulita prodotta da impianti situati al di fuori del proprio sito: la norma stabilisce che il Gse assume il ruolo di garante di ultima istanza per la gestione dei rischi di inadempimento di controparte nei contratti di lungo termine da fonti rinnovabili. Sarà un decreto del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, a fissare le modalità e le condizioni. E sarà l’Arera a definire il corrispettivo a carico dei contraenti per l’accesso alla garanzia. Agli oneri si provvede attingendo dal 2025 ai proventi derivanti dalle aste delle quote di emissione di CO2.

Il ritocco alla riforma dell’istruzione tecnica

Il secondo cambiamento in extremis riguarda la riforma dell’istruzione tecnica: per l’anno scolastico 2025-2026, in sede di prima applicazione, si affida a un decreto del ministro Giuseppe Valditara, anziché a un Dpr che avrebbe richiesto tempi molto più lunghi sforando di fatto la deadline del 31 dicembre fissata per il varo della normativa secondaria, il compito di individuare le misure per rilanciare gli istituti, dall’aggiornamento dei profili dei curricoli vigenti alla valorizzazione della didattica per competenze.

Gli obiettivi in porto già da fine ottobre

I restanti 65 obiettivi dovrebbero aver superato gli ultimi test. La Corte dei conti, nell’ultima relazione semestrale sullo stato di avanzamento del Pnrr, aveva segnalato che undici dei 67 obiettivi risultavano già centrati alla fine di ottobre. Alcuni concernono la digitalizzazione della Pubblica amministrazione, come la migrazione al cloud con almeno un servizio da parte di 206 enti. Raggiunta anche le milestone relativa alla giustizia riferita alla riduzione del 95% dell’arretrato pendente al 2019 nei tribunali civili di secondo grado, così come l’aggiudicazione dei contratti per la realizzazione degli investimenti di Terna Tyrrenhian Link tra Sicilia e Campania e SA.CO.I.3 in Sardegna e Toscana, e la ricognizione di tutte le misure di ripristino dei corsi d’acqua e del restauro degli edifici pubblici relative alla ricostruzione post-alluvione in Emilia-Romagna (dove si attende ancora dal Governo la nomina del commissario straordinario che succederà al generale Francesco Paolo Figliuolo, passato al ruolo di vicedirettore Aise).

Il caso delle borse per i dottorati innovativi

Anche il solo obiettivo che per i magistrati contabili destava preoccupazione – l’assegnazione di 6mila borse per «dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese» – sembra aver superato le difficoltà. Al 30 ottobre ne risultavano attivate 3.416, il 57 per cento. Ma il Dm 630/2024 aveva indicato le procedure di riallocazione che dovevano servire a garantire il raggiungimento del target, assieme al computo delle borse oggetto di rinuncia nei cicli precedenti, «la cui imputabilità a target – si legge però nella relazione della magistratura contabile – sarà stabilita dalla valutazione della Commissione europea».

Fonte: Il Sole 24 Ore