
Pogacar e Van der Poel, chi la spunterà quest’anno?
Van der Poel è un campione antico e moderno assieme. Le sue qualità migliori emergono proprio nelle classiche di un giorno dove, oltre ad un Mondiale su strada (2023) e sette di cross, ha vinto 6 corse monumento: Giro delle Fiandre (tre volte), Roubaix (due) e una Milano-Sanremo. Mathieu è funambolo con un fisico da corazziere che, quando s’avvicina il traguardo, lo fiuta come un cane da tartufo. E’ però meno spavaldo del rivale: «Battere Pogacar, che potrebbe diventare il migliore della storia, è uno stimolo ancora maggior», osserva Van der Poel. «Questa corsa, non sai mai come prenderla. Arrivare da solo in via Roma è un’emozione unica, però se perdo non ne faccio dramma. Ormai ho una certa età e gli obiettivi che mi ero prefissato li ho raggiunti».
La Sanremo nella storia
Mai dire mai alla Sanremo. Tutto può succedere. Poi, certo, nella sua lunga storia ci sono gli “abbonati”. Eddy Merckx, l’ha cannibalizzata vincendola sette volte. A ruota c’è il nostro Costante Girandergo con sei centri. Ma qui siamo in un altro ciclismo, dove diventa difficile fare paragoni con il presente. Viene in mente la Sanremo delle grandi fughe come quella di Michele Dancelli che nel 1970 la conquistò dopo 17 anni di dominio straniero.
Oppure la prima edizione del dopoguerra, nel 1946, quando Fausto Coppi, andando in fuga a Binasco, arrivò da solo al traguardo con un vantaggio di 14 minuti sul francese Lucien Teissere. «Nell’attesa degli altri concorrenti trasmettiamo musica da ballo…», disse alla radio un sornione Niccolò Carosio. A proposito di Coppi, proprio mercoledì 19 marzo si sono festeggiati al Museo della Bicicletta di Alessandria i 102 anni di Serse Coppi, fratello di Fausto, morto dopo una caduta al Giro del Piemonte. Una storia struggente ben raccontata dal collega di Sky Luca Rizzica nel libro “Serse Coppi, l’angelo gregario. Fratello di sangue e di vento”.
Tornando al presente, oltre ai due super favoriti ci sono altri possibili candidati alla vittoria. Uno è il nostro Filippo Ganna, protagonista di un’ottima Tirreno Adriatico dove anche in salita ha dimostrato grandi progressi. SuperPippo non è tipo da proclami, però è ben motivato. Anche sul Poggio può dire la sua. Come può dire la sua Jonathan Milan, terzo dietro a Ganna e leader della classifica punti a San Benedetto del Tronto. Milan in caso di arrivo in volata è sicuramente il più forte.
L’ultimo successo italiano risale al 2018 con lo splendido allungo di Vincenzo Nibali. Ormai sono passati sette anni. Ritornare alla vittoria sarebbe auspicabile per ridare slancio a un lungo periodo di crisi. Un altro da tener d’occhio è il britannico Tom Pidcock, due ori olimpici nella mountain bike, che da tempo ha nel mirino la classica dei fiori. L’anno scorso si è trovato in testa a 700 metri dal traguardo prima di essere riassorbito. Ecco, nel caso di pioggia, come si teme dal meteo, è il primo da guardare a vista.
Fonte: Il Sole 24 Ore