Ponte sullo Stretto, avanti per fasi costruttive. L’opera perde il progetto esecutivo

Procedura a tappe per il Ponte sullo Stretto di Messina, la contestatissima opera che come annunciato dal Sole 24 Ore ai primi di maggio cambia gli iter approvativi e cancella dal calendario, come già previsto, il termine ultimo del 31 luglio per l’approvazione del progetto esecutivo sostituendolo con una procedura anche a fasi costruttive”.

Percorso per «fasi costruttive»

Per rendere efficace questo cambio di rotta bisognava cambiare la norma madre, il decreto 35/2023: ora il decreto Infrastrutture approvato in Consiglio dei ministri il 24 giugno stabilisce questo nuovo percorso «per fasi costruttive». In sostanza, per singole realizzazioni non necessariamente funzionali. Una previsione che in molti hanno collegato alla questione delle coperture economiche e che consentirà di procedere passo passo nella realizzazione del Ponte. La Stretto di Messina, il concessionario dell’opera, getta acqua sul fuoco. «Con l’approvazione del Progetto definitivo da parte del Cipess, attesa entro l’anno, si avvierà la fase realizzativa del ponte con le prime opere anticipate e con la Progettazione esecutiva che potrà essere sviluppata per fasi costruttive in linea con le best practice internazionali», ha detto l’ad della società Pietro Ciucci. Che ha smentito anche possibili problemi legati alle coperture: «Con l’approvazione del progetto definitivo è previsto dalla legge che il Cipess accerti l’esistenza della copertura finanziaria per l’intero fabbisogno dell’opera».

Aumento dell’organico

Nell’articolato del decreto si prevede la possibilità per il concessionario di assumere la direzione dei lavori evitando così che lo stesso contraente generale possa indossare il doppio cappello. Una previsione, dicono i bene informati, che farà sì che la società sullo Stretto assuma questo ruolo di controllore rispetto ai lavori eseguiti dal general contractor (il consorzio Eurolink con Webuild in testa). Tra le altre novità l’aumento dell’organico da 100 a 150 dipendenti.

Fonte: Il Sole 24 Ore