Porto di Genova, il commissario: «Tutelati i posti di lavoro»

Porto di Genova, il commissario: «Tutelati i posti di lavoro»

Puntare sul nuovo piano regolatore portuale e consegnare, al prossimo presidente dell’Autorità di sistema del Mar Ligure occidentale (porti di Genova e Savona), un documento di sintesi che tracci un quadro efficace delle esigenze dello scalo e dei nodi da sciogliere, a valle di un confronto col Comitato di gestione dell’Adsp e con le associazioni di categoria degli operatori delle banchine. Questo è uno dei compiti, probabilmente il più complesso, su cui si concentrerà l’ultima parte del mandato dei commissari straordinari del porto ligure, Massimo Seno e Alberto Maria Benedetti, in attesa che il ministero delle Infrastrutture e trasporti nomini il nuovo presidente dell’Authority; il che dovrebbe avvenire in tempi non lunghi: nell’ordine di qualche mese.

A spiegare le mosse della struttura commissariale è lo stesso Benedetti, che chiarisce anche i motivi, tra i quali c’è la salvaguardia dell’occupazione, che hanno portato al provvedimento ponte che ha confermato al gruppo di Aldo Spinelli la gestione del Genoa port terminal fino al 30 giugno 2025, nonostante, a ottobre 2024, il Consiglio di Stato abbia annullato la concessione, ritenendo che il molo sia stato usato, in prevalenza, come scalo per container, mentre il piano regolatore in atto lo classifica multipurpose (cioè terminal dove devono essere movimentate merci varie e non solo contenitori).

Per quanto riguarda il nuovo Prp del porto, «quando ci siamo insediati come commissari – afferma Benedetti – abbiamo trovato il lavoro in una fase iniziale, seppure in qualche misura sviluppata, con alcune bozze e alcuni progetti di scenario, in parte già condivisi con gli operatori, ma a un livello molto preliminare. Quel che possiamo, e vogliamo, fare noi è iniziare a portare avanti tutto questo, a partire naturalmente dal Comitato di gestione dell’Adsp, per poter consegnare, poi, un documento di avanzamento del lavoro al presidente che verrà. Vogliamo anche andare avanti con la condivisione con gli operatori, lasciando, però, al presidente che sarà designato, il compito di assumere le decisioni che si devono prendere. In una fase iniziale, in effetti, c’era già stata una consultazione degli operatori, intesi come categorie, sui vari scenari possibili; consultazione che verrà nuovamente ripresa. Certamente, però, il primo organo con cui si cominceranno a condividere le riflessioni è, appunto, il Comitato di gestione».

I piani regolatori portuali, prosegue Benedetti, «come dimostra la vicenda Spinelli (il riferimento è all’inchiesta che ha portato all’arresto dell’imprenditore, e a quello del governatore ligure Giovanni Toti, nonché dell’ex presidente dell’Adsp, Paolo Signorini, ndr), sono estremamente importanti, non solo per lo sviluppo del porto, ma anche per la stessa legittimità e validità delle concessioni e per la tranquillità dei concessionari. Quindi è necessario un lavoro molto attento, e non facile, di studio e di predisposizione del Prp, che certamente deve ispirarsi al criterio della massima condivisione con tutti gli operatori interessati e anche col Comune. Ma che, a un certo punto, si concretizza in un atto dell’Adsp. Quindi è necessaria una sintesi, e il nostro intento è proprio di assicurare questa sintesi. Cercheremo, quindi, di formarci delle idee molto chiare da trasferire al presidente che verrà».

In merito al Genoa terminal, Benedetti sottolinea che la struttura commissariale non ha in alcun modo prorogato la concessione di Spinelli. «Alla luce di due pareri avuti dall’avvocatura dello Stato – dice – abbiamo varato un provvedimento ponte, non una proroga, che non si sarebbe potuta fare su una concessione annullata, legato alla pendenza dei ricorsi giudiziari (quello di Spinelli, in Cassazione, e quello della stessa Adsp, che ritiene di ravvisare alcuni errori nella sentenza del Consiglio di Stato, ndr). Il nostro provvedimento, peraltro, nasce con lo scopo di attuare la sentenza del Cds, conciliandola con gli interessi relativi all’utilizzo dell’area e alla salvaguardia dei livelli occupazionali, che è un obiettivo d’interesse della collettività portuale genovese. Il Cds, da parte sua, ha fissato un’udienza sulla sospensiva ai primi di maggio del 2025; poi ne fisserà un’altra per decidere sull’istanza di revocazione».

Fonte: Il Sole 24 Ore