Porto di Genova, la Cassazione «ravvisa l’inammissibilità» del ricorso Spinelli
La corte di Cassazione ravvisa «l’inammissibilità del ricorso principale» presentato dal gruppo Spinelli e di quello, incidentale, depositato dall’Autorità di sistema portuale dei porti del Mar Ligure occidentale, contro la sentenza del consiglio di Stato del 15 ottobre 2024 che ha annullato l’atto di concessione, a Spinelli, del terminal multipurpose di Genova, ritenendo che fosse utilizzato come terzo polo container del porto di Genova, anziché, come prescritto dal vigente piano regolatore portuale come banchina per la movimentazione di merci varie.
In pratica, in due pagine di testo, firmate dalla prima presidente della Cassazione, Margherita Cassano, e datate 29 gennaio 2025 (ma emerse solo adesso), si esplicita ai ricorrenti, tra l’altro, che il sindacato della Cassazione «non è invocabile nei casi in cui, come motivo di impugnazione, sia dedotta una mancata, inesistente o apparente motivazione». Il documento, quindi, oltre a ravvisare, come si è detto, l’inammisibilità dei ricorsi, ne propone la definizione ai sensi dell’articolo 380-bis del codice di procedura civile.
Quaranta giorni per decidere
A questo punto, entro 40 giorni dalla comunicazione, la parte ricorrente, con istanza sottoscritta dal difensore, può chiedere la decisione della corta (che facilmente può confermare l’inammissibilità). In mancanza di quell’istanza, il ricorso si intende rinunciato.
Perlatro, se le parti insistessero nel chiedere la decisione e la corte (dopo aver proceduto ai sensi del 380-bis) confermasse l’inammissibilità, verrebbe applicato l’articolo 96 del cpc (terzo e quarto comma), che apre la strada, per il soccombente, a una condanna sia al pagamento delle spese, sia al risarcimento dei danni. Insomma, il rischio è che quella dei ricorrenti sia considerata una lite temeraria.
Autorità portuale orientata a rinunciare: punta al Consiglio di Stato
In ogni caso, secondo fonti vicine all’Adsp, questa non dovrebbe richiedere il giudizio principale, confidando in una più concreta possibilità di accoglienza del ricorso per revocazione, pendente davanti al Consiglio di Stato.
Fonte: Il Sole 24 Ore