Porto di Livorno, terminal contenitori nel mirino di Msc, Neri e Lorenzini

Porto di Livorno, terminal contenitori nel mirino di Msc, Neri e Lorenzini

Il maxi progetto per l’ampliamento del porto di Livorno attraverso la costruzione della Darsena Europa – investimento da circa 700 milioni di euro tra soldi pubblici (2/3) e privati (1/3), vicino alla partenza – conquista l’interesse di una cordata di imprenditori portuali di grande esperienza, attratti dalle potenzialità di un’infrastruttura considerata strategica per i traffici nel Mediterraneo.

Msc, Gruppo Fratelli Neri e Lorenzini &C. hanno manifestato l’interesse a realizzare e gestire il futuro terminal contenitori che dovrà completare la Darsena Europa, e lo hanno fatto attraverso una lettera inviata al presidente dell’Autorità portuale del Mar Tirreno settentrionale, Luciano Guerrieri, al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e al sindaco di Livorno, Luca Salvetti.

La lettera, secondo quanto anticipato dal quotidiano Il Tirreno, è firmata dal patron della compagnia italo-svizzera Msc, Gianluigi Aponte; dal presidente del Gruppo Neri attivo nei rimorchiatori e servizi marittimi, Piero Neri (che è anche vicepresidente di Confindustria Toscana Centro e Costa, frutto della fusione di Firenze, Livorno, Massa Carrara) e da Enio Lorenzini, fondatore della Lorenzini&C, specializzata nei servizi logistici nel porto di Livorno e dal 2014 partecipata dalla stessa Msc.

I tre soggetti per adesso hanno chiesto informazioni sul terminal che, secondo quanto annunciato dall’Authority, sarà realizzato in project financing: il progetto presentato dai promotori dovrebbe dunque essere valutato e messo a gara. Il presidente Guerrieri ha spiegato nei mesi scorsi che l’avviso del project financing per consultare il mercato sarà pubblicato «una volta cominciate le opere marittime», formate da una diga foranea esterna di 4,6 chilometri, dighe interne per 2,3 km, dragaggio dei fondali del canale d’accesso ai bacini per portarli a una profondità di 16 metri (con l’escavazione di quasi 16 milioni di metri cubi che verranno riversati nelle nuove vasche di colmata). L’appalto è stato vinto a fine 2021 da un raggruppamento guidato da Sidra-Società italiana dragaggi, braccio operativo italiano del colosso belga Deme, con Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Sales e Fincosit per 380 milioni di euro, da rivalutare per l’aumento dei materiali e la dilatazione dei tempi, legati (anche) alla valutazione d’impatto ambientale che ha imposto numerose prescrizioni e la revisione del progetto.

Ora Guerrieri annuncia: «Nei prossimi giorni approveremo il progetto esecutivo che il raggruppamento temporaneo d’imprese affidatario ci ha consegnato a fine anno; l’obiettivo è avviare le opere pubbliche entro il primo trimestre 2025». I lavori in mare dureranno quattro anni. Ma il presidente annuncia anche che nei prossimi giorni incontrerà gli imprenditori interessati a realizzare il terminal e a investire una cifra vicina a 200 milioni di euro per avere una concessione di 25-30 anni. La previsione del porto è di raddoppiare i traffici eliminando le strozzature logistiche che impediscono l’ingresso delle grandi navi. Nel 2023 nel porto di Livorno sono arrivate 628 portacontainer con quasi 34 milioni di tonnellate lorde. Nel primo semestre 2024 i traffici sono scesi del 3,4% a 14,8 milioni di tonnellate. «Inutile dire che la lettera ricevuta ci sprona ad accelerare ancora di più la realizzazione delle opere pubbliche», conclude il presidente dell’Authority.

Fonte: Il Sole 24 Ore