Porto di Ravenna, il 2024 chiude in lieve crescita

Porto di Ravenna, il 2024 chiude in lieve crescita

Dopo il calo del 2023, il porto di Ravenna torna in positivo nel 2024, assestandosi a 25,5 milioni di tonnellate di merce complessiva (+ 0,16% rispetto all’anno precedente), con un numero di toccate delle navi pari a 2.571, cioè 38 navi in più, in confronto al 2023. È quanto annuncia l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centro settentrionale, che sottolinea come, un ottimo ultimo trimestre abbia consentito di chiudere l’anno col segno più.

Dopo ottobre e novembre terminati «con incrementi superiori al 20%, anche il mese di dicembre – si legge in una nota – si è chiuso con un segno positivo. Dai dati presenti sul Port community system», la movimentazione del mese scorso «è pari a oltre 2,1 milioni di tonnellate, in leggero aumento (+1,1%) rispetto allo stesso mese» del 2023.

Nell’ultimo trimestre, prosegue la nota, «sono stati recuperati i traffici persi nei primi mesi dell’anno quando è esplosa la crisi del Canale di Suez che ancora oggi, soprattutto nel settore container, sta mettendo in difficoltà i porti italiani e mediterranei. A questo si è aggiunto in autunno il conflitto nell’area Israele-Libano, mercati storicamente collegati al nostro scalo. E nel 2024 il traffico ha risentito ancora anche della guerra nell’area del Mar Nero».

Crescono i materiali da costruzione

Analizzando le varie categorie merceologiche dello scalo, nel 2024 si registra «la forte ripresa dei materiali da costruzione ( 4 milioni di tonnellate, con +6,6% rispetto al 2023)»; un recupero «sicuramente da attribuire all’aumento di import delle materie prime per la produzione di ceramiche del distretto di Sassuolo»; poi «l’aumento dei prodotti agroalimentari (solidi e liquidi) con 5,3 milioni di tonnellate (+ 1,96 %)»; la crescita «dei concimi a 1,63 milioni di tonnellate», con un +5,3%; «l’aumento dei prodotti petroliferi e chimici che si attestano a 3,9 milioni di tonnellate con un + 6,2%»; il calo dei metallurgici «che si attestano a 5,98 milioni di tonnellate (- 8,2%)». Una perdita «imputabile alla crisi dell’industria siderurgica europea, accentuata» da quella dell’auto e dai dazi all’import, considerando anche la diminuzione degli sbarchi dall’acciaieria di Taranto a seguito del calo della produzione.

Calano i container e le crociere

Negativo il 2024 per i container, con 199.778 teu (unità di misura pari a un contenitore da 20 piedi) e -7,9% rispetto al 2023. Male anche la merce in container che si attesta a 2,24 milioni di tonnellate, in diminuzione del 4,6% sul 2023. «Il settore container – evidenzia l’Adsp – è quello maggiormente colpito dalla situazione del Mar Rosso». Sostanziale tenuta, invece, «per il settore trailer e altri veicoli che, per il 2024, è pari a 95.410 pezzi con 1.176 pezzi in meno rispetto al 2023 (-1,2%)».

Fonte: Il Sole 24 Ore