Portovesme, Mimit in campo per nuovi investitori
Nessuno stop alla decisione di fermare la linea zinco, ma l’annuncio che il Ministero delle imprese e del Made in Italy «condurrà entro dicembre una missione tecnica propedeutica alla ricerca di nuovi investitori nel polo di Portovesme». L’incontro al Mimit sulla vertenza della Portovesme Srl, la controllata Glencore operante nel Sud Sardegna, che ha annunciato lo stop alla linea utilizzata per la produzione dello zinco, non porta novità sostanziali.
Il ministero in campo
A riassumere il quadro descritto nell’incontro a cui hanno partecipato oltre al ministro delle imprese Adolfo Urso, la sottosegretaria con delega alle crisi d’impresa, Fausta Bergamotto, la Regione Sardegna e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali è una nota del Mimit che, tra le altre cose, annuncia entro dicembre una missione tecnica «propedeutica alla ricerca di nuovi investitori con progetti industriali compatibili con le attività attualmente presenti nel sito di Portovesme» (ossia soggetti intenzionati a rilevare la linea zinco) e l’avvio con Glencore di un approfondimento «volto a individuare possibili soluzioni agli elevati costi energetici».
Un piano di manutenzione
Nella nota del ministero viene anche ribadito che l’azienda ha manifestato la volontà di «rilanciare il sito di Portovesme, avviando un piano di manutenzione degli impianti e sviluppando il progetto litio – attualmente all’esame della Commissione europea tra i progetti strategici presentati nell’ambito del Critical Raw Materials Act –, integrandolo con iniziative industriali compatibili, anche con nuovi soggetti, volte a preservare la vocazione produttiva di quest’area». E poi, oltre alla «contrarietà del Governo al piano di dismissione», l’invito all’azienda a compiere «uno sforzo concreto per il rilancio del sito».
L’impegno della Glencore
Dalla Glencore l’impegno a fornire al ministero aggiornamenti «regolari sui progressi dello studio di fattibilità del progetto» relativo al riciclo dei materiali delle batterie. Oltre all’impegno che saranno anticipati «i lavori di manutenzione, previsti più in là, per dare una maggiore garanzia occupazionale ai contractor e maggiore continuità data la situazione». Una sorta di cuscinetto per i lavoratori.
La protesta della Regione
Posizioni che, però, non convincono la Regione. «I programmi della Glencore sul ridimensionamento del sito industriale di Portovesme, e in particolare la chiusura della linea zinco, sono del tutto inaccettabili fanno sapere gli assessori dell’Industria Emanuele Cani e del Lavoro Desirè Manca-. Il nuovo progetto annunciato dall’azienda non può essere considerato una valida alternativa alla lavorazione dello zinco, al limite un secondo fronte su cui investire. Mentre i vertici della multinazionale hanno manifestato un atteggiamento di chiusura nei confronti delle nostre richieste, il Governo ha illustrato la possibilità di ulteriori utilizzi del sito che potrebbero aprire uno spiraglio per i lavoratori. Tuttavia non abbiamo necessità di rassicurazioni, ma di certezze».
Fonte: Il Sole 24 Ore