
possibile taglio dei tassi tra inflazione e rischi
Un altro taglio. Forse. La Banca centrale europea potrebbe nuovamente ridurre il costo del denaro, portando il tasso sui depositi al 2,50% e quello di riferimento al 2,65%, nella sua riunione di marzo (prevista per il 6 marzo, ndr) durante la quale pubblicherà anche le nuove proiezioni economiche su pil e inflazione.
In questa occasione, la riduzione del costo del credito ufficiale – pur molto probabile – non è certa. Gli analisti sottolineano le preoccupazioni per la crescita di diversi governatori, ma non manca chi invece guarda all’obiettivo prioritario della Banca centrale europea e ritiene che ci sia un rischio: quello che la dinamica dei prezzi resti troppo rapida o, addirittura, possa accelerare.
Un’inflazione ancora persistente
L’inflazione complessiva non dà ancora segnali precisi di voler calare. A febbraio è stata pari al 2,4%, dal 2,5% – ma era al 2% a ottobre – con un’inflazione core che è lievemente calata al 2,6%, dal 2,7%. Per fine anno le proiezioni di dicembre, che saranno ora aggiornate a marzo, indica per l’indice totale una crescita media del 2,1%.
Dopo i due dati di gennaio e febbraio occorrerebbe un’inflazione stabile all’obiettivo del 2% durante i prossimi dieci mesi per centrare la previsione (o, evidentemente, alcuni mesi con un’inflazione più bassa della soglia). Per l’inflazione core le proiezioni stimavano un 2,3%, che richiederebbe da marzo a fine anno un indice in crescita stabile del 2,2 per cento.
Una frenata nei servizi?
È vero però che dietro l’inflazione core qualcosa si sta muovendo. A febbraio a una crescita dei prezzi dei beni industriali relativamente stabile (0,6% dallo 0,5%), si è affiancato un rallentamento dei prezzi dei servizi al 3,7%, dal 4% medio di tutto il periodo novembre 2023-gennaio 2025. Un unico dato non segna una tendenza (l’indice era in crescita del 3,7% anche ad aprile, poi ha accelerato), ma non è un segnale negativo. I dati trimestrali e semestrali annualizzati non danno però alcuna indicazione di un cambio di direzione.
Fonte: Il Sole 24 Ore