Premi di produttività, a luglio riconosciuti in oltre 15mila contratti (+23,9%) con tassazione agevolata
Le misure di incentivazione dei premi di produttività stanno funzionando. A luglio, ha reso noto il report aggiornato del ministero del Lavoro, sono oltre 15mila le imprese che riconoscono premi di produttività. Su questo strumento, fondamentale per innalzare salari in cambio di maggiore produttività, è riconosciuta, dallo scorso anno, una tassazione ridotta al 5% (prima era il 10%), introdotta dal governo con la legge n. 197/2022 e confermata nella manovra di bilancio per il 2024.
Crescono i contratti attivi
Al 15 luglio 2024 nella banca dati del ministero guidato da Marina Calderone i contratti attivi sono 15.186, il 23,9% in più rispetto alla stessa data del 2023. A beneficiarne oltre 4 milioni di lavoratori (4.446.549 per l’esattezza) – cui 3.074.952 riferiti a contratti aziendali e 1.371.597 a contratti territoriali – a cui è corrisposto un importo annuo medio pari a 1.509,30 euro.
Bene i contratti aziendali e quelli territoriali
Degli oltre 15mila contratti registrati dal report del dicastero, 7.703 sono stati depositati tra gennaio e la prima metà del mese di luglio 2024, 2.162 nel corso dell’ultimo mese (15 giugno/15 luglio) e 1.077 nella prima metà del mese in corso. Numericamente i contratti aziendali rappresentano ancora la quota maggiore sul totale ma, in termini percentuali, sono quelli territoriali a far segnare l’incremento maggiore rispetto al 2023, con una crescita dell’83% sullo scorso anno (da 1.503 a 2.750 alla data del 15 luglio).
Spinta a produttività e redditività
I contratti attivi si propongono di raggiungere obiettivi diversi: 12.156 di produttività, 9.339 di redditività, 7.497 di qualità, mentre 1.402 prevedono un piano di partecipazione e 8.989 misure di welfare aziendale.
In pista anche le Pmi
Stabili le percentuali relative alla dimensione aziendale delle imprese che si avvalgono di questo strumento per riconoscere ai propri lavoratori importi aggiuntivi alla retribuzione in funzione del raggiungimento degli obiettivi. Il 47% sul totale dei contratti depositati e attivi sono attribuibili a imprese con meno di 50 dipendenti. La quota restante è divisa tra le aziende con oltre 100 dipendenti (38%) e quelle di fascia intermedia con numero di dipendenti compreso tra 50 e 99 (15%).
Fonte: Il Sole 24 Ore