Prevenire l’infarto e calcolare il rischio si può: ecco gli strumenti in campo

Prendere per mano il nostro cuore per sottrarlo alle insidie: dei fattori di rischio, delle malattie ereditarie, dello stress, dell’inquinamento ambientale. Imparando a controllarci e a monitorarlo. È in definitiva questa la call to action della Giornata mondiale del cuore che il 29 settembre ci presenta il conto: 20 milioni di decessi nel mondo ogni anno per malattie ischemiche, cerebrovascolari e altre ancora. Prima causa di morte nei Paesi occidentali e anche qui da noi, con un’Italia che nel 2021 – ultimo dato disponibile certificato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) – totalizza 217mila decessi, il 30,8% del totale. E allora non a caso il claim della Giornata è “Use for action”, cioè “agisci”. Una richiesta ai governi ma anche ai singoli, perché moltissimo si può fare.

Il Progetto cuore che calcola il rischio

Da noi sono molteplici gli input per arrestare la corsa di malattie e decessi cardiovascolari, destinati ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione se non si correrà ai ripari.

Il primo: l’Istituto superiore di sanità mette a disposizione con il suo Progetto cuore un “calcolatore di rischio” on line che permette a ciascuno in pochi click di valutare la probabilità di avere un infarto del miocardio o un ictus nei successivi dieci anni. Una chiamata alla consapevolezza da cui pochi possono sentirsi esclusi: il 41% degli italiani tra 18 e 69 anni, ricorda l’Iss, ha almeno tre fattori di rischio e il 98% ne presenta almeno uno, tra ipertensione, colesterolo alto, diabete, fumo, vita sedentaria, scorretta alimentazione.

Un quadro allarmante. Ma moltissimo si può fare per arrestare o invertire la tendenza: agendo sui fattori di rischio cardio-metabolici modificabili, sarebbe evitabile ben l’80% dei decessi legati a queste malattie. E allora prevenzione è la prima parola-chiave. Lo ricorda il presidente Iss Rocco Bellantone: «Tutti possiamo fare molto per il nostro cuore, i medici e in particolare quelli di famiglia, i più vicini ai pazienti a cui vanno sempre più comunicati i buoni stili di vita. Come cittadini, dobbiamo tutti impegnarci a prendere nelle nostre mani la prevenzione».

Candidature aperte per il maxi studio sulle persone sane

Inizierà a gennaio il reclutamento di 30mila cittadini sani tra i 40 e gli 80 anni che aderiranno volontariamente a CvRisk-It, la più importante iniziativa mai promossa in Italia sul tema delle malattie cardiache coordinata dalla Rete cardiologica degli Irccs, gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico del ministero della Salute. Lo studio, finanziato dal ministero con 20 milioni per il quadriennio 2023-2026, mira a rivoluzionare l’approccio alla prevenzione cardiovascolare perché introdurrà tre nuovi modificatori di rischio nei protocolli di valutazione: la componente ereditaria, la presenza e quantità di calcio coronarico e l’analisi dell’arteria carotidea.

Fonte: Il Sole 24 Ore