Primo tassello del Piano casa: fringe benefit per i neoassunti che si trasferiscono

In manovra spuntano primi assaggi del “piano casa” oggetto di confronto tra Confindustria e governo. Lo strumento individuato sono i fringe benefit, con importi maggiorati – si sta ragionando fino a 3-4mila euro – per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri.

Era stato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ad avanzare al governo la proposta per rispondere alle molte aziende che, non riuscendo a reperire manodopera in loco, devono ampliare la ricerca in altre zone, scontrandosi con la difficoltà dei lavoratori ad affrontare la spesa per l’affitto della casa. Del tema si è parlato al tavolo interministeriale con i ministri Giancarlo Giorgetti (Economia) e Adolfo Urso (Made in Italy) che avevano preannunciato una risposta in manovra.

Per il resto viene confermata anche per il 2025 la soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit che era stata portata nel 2024 per tutti i lavoratori dipendenti a mille euro, anziché 258,23 euro. Il tetto massimo è fissato a 2mila euro per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico. Tra i beni e i servizi che non concorrono alla formazione del reddito rientrano le somme erogate o rimborsate per le utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica, del gas naturale e delle utenze per l’affitto della prima casa, o per gli interessi sul mutuo prima casa.

Nella manovra si confermano poi, nel Mezzogiorno, gli incentivi per l’occupazione dei giovani e delle lavoratrici, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Si confermano, inoltre, la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zona economica speciale e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica.

Sono misure previste dal decreto Coesione fino al 31 dicembre 2025, che incentiva l’assunzione di under 35 a tempo indeterminato presso una azienda ubicata nel Mezzogiorno con l’esonero contributivo per un massimo di 650 euro su base mensile. Lo stesso importo è riconosciuto per le assunzioni di donne residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno e per tutte le assunzioni effettuate nella Zes. Proseguono per il biennio 2026-2027 gli incentivi all’autoimpiego del decreto Coesione in scadenza a fine anno nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie: i disoccupati con meno di 35 anni che avviano un’attività imprenditoriale in questi settori saranno esonerati dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati nel limite di 800 euro mensili per ciascun lavoratore under 35 anni assunto a tempo indeterminato.

Fonte: Il Sole 24 Ore