Probios punta a 125 milioni di fatturato e vuole crescere all’estero

Continua la strategia di espansione di Probios, che da un lato vuole epandersi all’estero e dall’altro consolidare la sua forza sul mercato nazionale, con l’obiettivo di far crescere il fatturato a 120 milioni nel 2025 rispetto ai 100 milioni stimati per la fine di quest’anno

La strategia di Probios – società Benefit nata 45 anni fa e specializzata nella commercializzazione di prodotti attenti a regimi alimentari specifici e con una selezione degli ingredienti coltivati prevalentemente in Italia e da agricoltura biologica – punta sulla crescita dei consumi più attenti alla salute, al cosiddetto “healthy food”, e più in particolare nella combinazione tra origine bio delle materie prime e prodotti che rientrino nelle categorie del “free from” (cioè “senza” qualche elemento nutritivo, come ad esempio il lattosio, il glutine eccetera) e del “rich in” (cioè ricchi di particolari caratteristiche, si pensi ad esempio al boom delle proteine).

I piani di crescita hanno origine nel 2023 dall’acquisizione di Probios da parte del fondo Agreen Capital, club deal internazionale specializzato nel settore agroalimentare. Da qui il veloce piano di espansione che ha portato all’acquisizione nel 2024 prima del 100% di Biotobio (con il controllo, tra gli altri, di marchi come Baule Volante, Finestra sul Cielo, Fior di Loto e Vivibio dell’ecosistema EcorNaturaSì), e poi del 30% della Bms di Spoleto, specializzata in cereali, semi, legumi e frutta secca.

Investimenti dalla strategia ben precisa che puntano sul biologico in un momento in cui alcuni operatori denunciano la difficoltà a superare il plafond di una nicchia di consumatori forse ormai matura; trend probabilmente aggravato da inflazione e crisi dei consumi, dato il costo mediamente più elevato di questo tipo di prodotti. «Ovviamente noi crediamo molto nello sviluppo dell’healthy food e siamo pronti a coglierne le varie tendenze, anche grazie al fatto che il nostro core business è la commercializzazione più che la produzione, il che ci permette di essere flessibili – commenta Andrea Rossi, presidente di Probios e managing partner di Agreen Capital –. Non è semplice tracciare dei confini monitorabili del biologico, ma il 2023 ha ottenuto buoni risultati e anche il primo semestre di quest’anno ha registrato risultati confortanti. Inoltre la nostra strategia punta a unire il bio con tutta la categoria dell’healthy food, che sta registrando una crescita costante».

I piani di espansione prevedono ulteriori acquisizioni in Italia? «L’obiettivo dei 125 milioni di fatturato è a parità di perimetro – precisa Rossi – ma ci continuiamo a guardare intorno. Potremmo ad esempio cogliere opportunità nei campi delle bevande vegetali e negli estrusi dei cereali per la prima colazione. Ma la priorità ora è quella di guardare all’estero. Siamo già presenti in 47 Paesi, ma per una quota di solo il 5% del nostro business, che invece vogliamo portare al 30-35 per cento. Per farlo la via è soprattutto quella di cercare di aggregare realtà locali coerenti con il target del nostro portafoglio. L’area Dach, che comprende Germania, Austria e Svizzera, è attualmente la più interessante».

Fonte: Il Sole 24 Ore