Profilo internazionale e opportunità di lavoro per lo Stabile del Veneto

Profilo internazionale e opportunità di lavoro per lo Stabile del Veneto

La stima per il triennio è di numeri che continuano a crescere e che riguarderanno, a partire da quest’anno, il valore generato dalle produzioni, gli spettacoli in cantiere – in programma ci sono 46 titoli – la spinta all’internazionalizzazione e il miglioramento delle politiche di sostenibilità e inclusione di Fondazione Teatro Stabile del Veneto, i cui soci sono la Regione, i Comuni di Padova, Venezia e Treviso, le Camere di Commercio di Padova, Venezia-Rovigo e Treviso-Belluno-Dolomiti, la Provincia di Padova, Confindustria Veneto Est e Fondazione di Venezia.

L’anno scorso si è chiuso con una forte crescita degli incassi da botteghino, che hanno superato i 2,1 milioni (+ 30% sul 2023). Le presenze nei teatri di Padova, Venezia e Treviso sono state oltre 175mila. Incrementate anche le alzate di sipario, oltre 550 (+12%), che hanno fatto salire il numero di artisti e tecnici scritturati – oltre 300 per più di 700 contratti sottoscritti – e di fornitori. Siglati inoltre gli accordi con i Comuni di Vicenza e Verona che porteranno nei prossimi anni produzioni ad hoc del Tsv per il ciclo dei Classici al teatro Olimpico e per l’Estate teatrale veronese al Teatro Romano.

Il business

La cultura genera valore, anche economico, come dimostra l’esperienza del Teatro Stabile del Veneto che l’anno scorso ha conseguito un fatturato di 12 milioni, conta una cinquantina di dipendenti fissi e più di 350 tra tecnici e attori scritturati per gli spettacoli messi in scena ogni anno. Lo spiega Claudia Marcolin, direttrice generale della Fondazione Tsv, che racconta quali leve ha utilizzato gestire con spirito manageriale una grande impresa culturale del Nord Est, che riunisce tra i sette teatri più rilevanti a livello nazionale.

Il percorso intrapreso prevede inoltre l’ottimizzazione delle risorse pubbliche, in particolare provenienti dai Comuni, che avranno possibilità sempre più risicate di finanziare la Fondazione a causa dei continui tagli ai rispettivi bilanci. «Ci sarà meno disponibilità anche per la manutenzione sui teatri. Tra quelle che gestiamo, i palcoscenici sono stati costruiti a Venezia nel 1979, a Padova nel 1992 e Treviso nel 2004, una vita fa», afferma Marcolin.

«Ci interessa anche far capire al territorio che esiste una filiera del teatro. Lanceremo a breve con Confindustria Veneto Est, socio sostenitore, un workshop dedicato ai nostri fornitori, molti dei quali sono partite Iva e micro-piccole imprese, in tema di sostenibilità sociale, ambientale ed economica», afferma ancora la direttrice. «Il Tsv è un ente pubblico e non può dimenticare la sua mission, tra i cui compiti c’è anche quello di stimolare la crescita della filiera su binari precisi», aggiunge.

Fonte: Il Sole 24 Ore